CROTONE Pochi giorni fa, il Commissario Straordinario del Sin di Crotone ha definito la bonifica del sito contaminato di interesse nazionale «un bene comune», tentando di spegnere le polemiche sullo smaltimento dei “veleni” nella città di Pitagora. Come sottolineato dal Corriere della Calabria, il decreto emanato – lo scorso primo agosto – dal direttore generale del ministero dell’Ambiente, Luca Proietti, pare soddisfare a pieno la richiesta di Eni Rewind e consentirebbe lo smaltimento nell’impianto di Columbra di una parte dei veleni presenti nella discarica fronte mare, parallela alle ex fabbriche della città pitagorica. Scelta che ha provocato la veemente reazione del governatore della Calabria, Roberto Occhiuto: «Il nostro territorio non sarà più stuprato e Crotone non sarà la pattumiera d’Italia». L’affondo del presidente ha sollecitato l’immediata e stizzita replica della vice Ministra all’Ambiente Vanna Gava: «I rifiuti contestati non possono avere altra destinazione che la discarica calabrese già individuata». Come sottolineato in un editoriale dal direttore della Corriere della Calabria Paola Militano, lo “scontro” ha il sapore di una partita a scacchi dove le mosse tattiche del presidente Occhiuto, l’arrocco della Lega e l’avanzata delle opposizioni promettono una partita senza esclusioni di colpi.
Sulla questione si è soffermato con un approfondimento anche “L’indipendente“. In un articolo di Stefano Baudino, si evidenzia la “giravolta” da parte del Governo che «ha deciso che lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla bonifica della zona industriale del crotonese dovrà avvenire nel territorio della medesima provincia». Il quotidiano online ricorda come nel febbraio 2012, il Tribunale di Milano «aveva condannato Eni Syndial S.p.A. (oggi Eni Rewind) per un accertato “danno ambientale” causato dal deposito ed occultamento nel sottosuolo di materiale nocivo derivante dalle scorie delle produzioni industriali. Nel 2019 aveva ottenuto il via libera il Progetto operativo di bonifica (POB) Fase 2, in cui si prevedeva che Eni dovesse asportare e trasferire fuori dalla regione rifiuti pericolosi come il Norm e Tenorm con amianto. Nel marzo 2020, con Decreto Ministeriale numero 7, è stato approvato il Piano della Bonifica Fase 2». Successivamente, Eni ha proposto di non trasferire i rifiuti speciali fuori regione e con nuovo piano di bonifica ha previsto «di interrare i rifiuti a Crotone. E il governo ha detto sì».
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