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Associazioni e progetti sociali nel mirino a Reggio Calabria: quando le fiamme distruggono le speranze

Dal rogo nel Parco Ecolandia a quello nel campetto di Catona. In fiamme il pulmino di Borgo Croce. Atti ignobili che colpiscono chi sogna un cambiamento

Pubblicato il: 25/08/2024 – 13:33
di Mariateresa Ripolo
Associazioni e progetti sociali nel mirino a Reggio Calabria: quando le fiamme distruggono le speranze

REGGIO CALABRIA L’ultimo in ordine di tempo è l’incendio del furgoncino dell’associazione “Borgo Croce” che opera a Fiumara, nel Reggino. L’iniziativa, portata avanti da un gruppo di giovani, è quella di far rivivere il borgo, meta di turisti e artisti affascinati dai murales e dagli spazi colorati allestiti. Ma a Reggio Calabria e nel Reggino sono da sempre frequenti episodi che vedono nel mirino associazioni e progetti che operano sul territorio in ambito sociale, talvolta per il recupero di spazi che altrimenti resterebbero nel degrado.

Il rogo nel Parco Ecolandia

Lo scorso aprile un rogo ha devastato gli uffici della direzione del Parco Ecolandia, cuore pulsante dell’attività del Consorzio Ecolandia, soggetto gestore del Parco e promotore, unitamente ai suoi soci e alla rete allargata, di numerose iniziative e attività di carattere culturale, educativo, ambientale e tecnologico. Il Consorzio Ecolandia, soggetto del terzo settore, aderente alla rete promossa dall’Associazione Libera “La libertà non ha pizzo”, ha nei suoi dieci anni di attività trasformato il Parco localizzato nel quartiere di Arghillà, a nord del centro abitato di Reggio Calabria, da luogo vandalizzato e abbandonato a luogo significativo e eccellenza del Sud Italia. Un episodio tutt’altro che isolato. «Qualunque sia la natura dell’incendio, comunque Ecolandia non è nuova a episodi vandalici, furti, incendi, e si è sempre rialzata avendo scelto di resistere nel nostro territorio ed essere protagonisti del cambiamento», aveva commentato la direzione.

rogo parco ecolandia 2

«Lo faremo anche stavolta, anzi forse di più. Continueremo a garantire la nostra presenza al Parco, riaprendo i cancelli perché solo con la cittadinanza attiva e la partecipazione si può prendere cura dei beni collettivi. Lo vorremmo fare con i cittadini, con le tante associazioni a noi vicine, con le istituzioni a cui chiediamo di ribadire e impegnarsi, ognuno per la propria parte, affinché questa ulteriore pagina di storia sia ricordata come segno per una rinascita della comunità tutta», conclude la Direzione del Parco Ecolandia. E dopo il rogo era arrivata la mobilitazione di cittadini, associazioni e istituzioni che hanno preso all’iniziativa “Vietato calpestare i sogni” e con la conseguente riapertura del Parco.

In fumo il campetto di Catona

A maggio, poi, era stato il campetto di Catona a prendere fuoco. In fumo i rotoli del manto sintetico, insieme ai sogni di vedere presto completato il campetto sportivo nella periferia di Reggio Calabria. Ignoti hanno dato fuoco ai rotoli arrivati da poco all’interno della struttura e che nei giorni successivi sarebbero stati posizionati.

Reggio, in fumo i rotoli del manto sintetico nel campo di Catona

A raccontarlo il sindaco Giuseppe Falcomatà in un video: «I lavori stavano procedendo, era tutto avvolto in questi rotoli ed era tutta la fornitura del campo. La polizia – ha spiegato il primo cittadino – ha già accertato che si tratta di un incendio doloso, non ci sono tracce di possibili incendi di carattere naturale, non ci sono impianti elettrici e stamattina ha anche piovuto. Non so cosa pensare, siamo veramente stanchi». Un duro sfogo per un grave gesto che va a colpire ancora una volta una zona periferica. «Era un impianto sportivo in una periferia, abbandonato da un sacco di tempo, c’era l’attenzione di tutti. Non ho parole per spiegarmi. Domandiamoci se a questo punto ne vale la pena, se ogni cosa deve essere oggetto di atti vandalici e odio. Adesso non sappiamo se siamo nelle condizioni di ripartire, bisogna trovare i fondi e le risorse. Non so se e quando sarà possibile farlo». E infine da Falcomatà l’invito a una presa di posizione comune di condanna. «O noi ci svegliamo, tutti, o c’è un moto di indignazione popolare che vada oltre le convinzioni politiche, perché questo è un atto contro la nostra città, oppure rassegniamoci perché dovremo abituarci a vedere sempre questo schifo. Da soli non andremo da nessuna parte».

Il pulmino di Borgo Croce in fiamme

E nelle scorse ore l’episodio che ha colpito a Fiumara il borgo rinato grazie all’entusiasmo di un gruppo di giovani che hanno deciso di non arrendersi allo spopolamento. Ignoti hanno dato alle fiamme il pulmino che fungeva come servizio navetta per visitatori e turisti in giro per il bellissimo borgo abbellito con murales, piante e installazioni artistiche.

Il pulmino, parcheggiato in uno spiazzo nella sede dell’associazione, è stato distrutto. L’incendio doloso è stato denunciato dai responsabili dell’associazione ai carabinieri, che hanno avviato le indagini per identificarne i responsabili.

borgo croce reggio pulmino bruciato

Semplice vandalismo o vere e proprie intimidazioni portate avanti da gruppi criminali? Le autorità indagano, ma quello che è certo è che l’antidoto contro questi atti ignobili sarebbe una presa di posizione chiara e netta che coinvolga le istituzioni a tutti i livelli. (m.ripolo@corrierecal.it)

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