Il nuovo corso di Azienda Zero, da “oggetto misterioso” a ente (finalmente) in azione

CATANZARO Non sarà ancora al top ma ha incominciato a rendere concreta la propria azione, anche se magari questa azione non è ancora pienamente visibile. Da “oggetto misterioso”, circondato da tanti dubbi, anche e soprattutto dei tecnici dei ministeri affiancanti, “Azienda Zero” si sta piano piano trasformando in quell’ente di governance della sanità calabrese che è la “mission” insita nella sua creazione, fortemente voluta quasi tre anni fa dal presidente della Regione e commissario ad acta Roberto Occhiuto. Insomma, Azienda zero, oggi guidata dal commissario Gandolfo Miserendino, non è ancora probabilmente a pieno regime ma di fatto è operativa, e comunque l’impasse iniziale – alla quale ha contribuito anche la scomparsa prematura un anno fa del primo commissario Giuseppe Profiti – sembra essere ormai alle spalle.

I passaggi

La “mission” di Azienda Zero è quella di accentrare su di sé le funzioni amministrative e gestionali finora (mal)gestite dalle Asp in modo da renderle unitarie e più efficaci, “liberando” quindi le aziende chiamate così a occuparsi di innalzare i livelli di assistenza che sono il grande “vulnus” della sanità calabrese. Uno step che viaggia di pari passo con un altro step, l’implementazione della dotazione organica di Azienda Zero: entrambi questi passaggi ancora sono work in progress ma i ritardi del passato sono stati colmati. A febbraio via libera da parte della struttura commissariale guidata da Occhiuto al regolamento per il trasferimento delle funzioni – al momento a quanto risulta la cosa si sarebbe concretizzata soprattutto per i concorsi mentre per il resto si sta procedendo tra comprensibili difficoltà: quanto all’emergenza urgenza, altra funzione assegnata per legge ad Azienda Zero, al momento l’area è gestita dall’Asp di Cosenza  a in via temporanea, poi la gestione sarà di Azienda Zero chiamata con un Dca di Occhiuto a «porre in essere tutte le azioni necessarie volte a garantire le funzioni proprie del servizio».   A giugno l’altro step, con l’ok di Occhiuto al piano di fabbisogno del personale di Azienda Zero.

Management e gestione contabile

Passaggi dunque che nei prossimi mesi dovrebbero essere consumati definitivamente, come quello della regolarizzazione dei flussi comunicativi e informativi, altro storico vulnus della sanità calabrese a cui il management di Azienda Zero sta comunque mettendo mano. Nel frattempo, sul piano “interno” sono stati individuati il direttore amministrativo e quello sanitario di Azienda Zero, rispettivamente Fabrizio Russo e Domenico Minniti, ai quali il commissario Miserendino ha assegnato gli obiettivi di mandato, è stata poi anche pubblicata la manifestazione di interesse per la scelta del futuro direttore generale. Anche sul piano contabile Azienda Zero sembra essersi allineata su un binario di normalità, con l’adozione del bilancio consuntivo 2022 e del bilancio consuntivo 2023, chiusi con un risultato d’esercizio positivo rispettivamente di 611mila euro e 543 mila euro. E poi c’è anche qualche risultato positivo portato a casa a livello ministeriale: 30 milioni per un innovativo progetto di assistenza domiciliare in Calabria. Insomma, segnali confortanti, anche se ancora a Roma resta qualche perplessità su Azienda Zero e sulla sua configurazione: ad aprile a esempio il Tavolo Adduce ancora chiedeva alla Regione chiarimenti su alcuni aspetti e raccomandava di «prevedere tempistiche più celeri per il completamento del passaggio di funzioni, anche in considerazione del fatto che l’Azienda è stata istituita con legge regionale del 2021». (c. a.)

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