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L’impianto eolico offshore nel Golfo di Squillace: 37 turbine alte oltre 300 metri

Aerogeneratori in mare, cavidotti subacquei e uliveto da “spostare”. Nessun impatto sulla costa o su aree con vincolo paesaggistico

Pubblicato il: 28/08/2024 – 11:49
di Giorgio Curcio
L’impianto eolico offshore nel Golfo di Squillace: 37 turbine alte oltre 300 metri

LAMEZIA TERME Un impianto eolico offshore di nuova costruzione e galleggiante, composto da 37 aerogeneratori (pale eoliche) con una potenza complessiva di 555 MW. È uno degli aspetti più significativi del progetto “Enotria”, il parco eolico della Acciona Energia Global Italia S.r.l. che sorgerà nello specchio acqueo del Golfo di Squillace, al largo di Punta Stilo.
I dettagli del progetto sono stati pubblicati direttamente sul sito del Ministero dell’Ambiente: 246 allegati, documenti di procedura di Valutazione Impatto Ambientale (PNIEC-PNRR) in cui sono snocciolati passo dopo passo tutti gli aspetti del controverso progetto.

Il parco eolico offshore

Come illustrato, dunque, nel progetto ciascun aerogeneratore, di potenza unitaria pari a 15 MW, avrà un’altezza complessiva (torre al mozzo + raggio rotore) di 355 metri e saranno collegati tra loro da cavidotti dinamici marini in AT 132 kV che, raccogliendosi in quattro gruppi, raggiungeranno i quattro aerogeneratori più vicini alla costa. Il trasporto dell’energia avverrà tramite quattro cavidotti tripolari subacquei AT a 132 kV fino all’approdo ubicato in un’area prossima alla costa, in una zona di Cropani Marina, dove sarà posizionata la buca giunti terra-mare. Come si evince ancora dal progetto, dall’area di realizzazione della buca giunti terra-mare i 4 cavidotti interrati raggiungeranno la Stazione Elettrica di Trasformazione ed elevazione della tensione da 132 a 380 kV di nuova realizzazione, nel territorio di Botricello. Dalla Stazione Elettrica di Trasformazione, due cavidotti interrati, alla tensione di 380 kV, raggiungeranno la Stazione Elettrica di Connessione che si prevede di realizzare nel territorio comunale di Scandale, nel Crotonese. Dalla “Stazione Elettrica di Connessione”, un cavidotto interrato alla tensione di 380 kV raggiungerà la nuova “Stazione Elettrica Terna”, anche questa prevista nel Comune di Scandale, denominata “Cutro 380/150 kV”, con la relativa connessione alla RTN secondo quanto previsto nella STMG. Il tracciato dei cavidotti interrati si sviluppa principalmente lungo la rete stradale esistente e in parte sui terreni adiacenti la rete stessa interessando il territorio dei Comuni di Cropani, Botricello, Belcastro, Cutro, Roccabernarda, Crotone e Scandale.

I tre obiettivi

La società ha messo l’accento, poi, sui tre obiettivi che il progetto “Enotria” dovrà centrare: quello Climatico ed Energetico, quello di Sviluppo Industriale ed Economico e Sociale. Secondo l’azienda, infatti, l’energia eolica offshore ha il potenziale per garantire all’Italia gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e per il Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito della de-carbonizzazione, crescita delle energie rinnovabili ed efficienza energetica, con risvolti positivi per il clima. Inoltre, l’eolico offshore con tecnologia galleggiante rappresenterebbe un punto di svolta perché, sempre secondo l’azienda, la tecnologia proposta con il presente progetto, ovvero quella consistente in una piattaforma galleggiante come struttura di supporto, si può realizzare un parco eolico a grande distanza dalla costa, al fine di ridurre il più possibile interferenze con il paesaggio, la pesca, l’ambiente ed ogni altra attività costiera e intercettando la risorsa eolica laddove è più abbondante, aumentando l’efficienza e massimizzando la produzione di energia. La crescita dell’energia eolica offshore in Italia può portare a un significativo sviluppo industriale nel paese e, sempre la società, questo implica un aumento della domanda di manodopera locale, la creazione di una filiera di produzione a livello territoriale e la riorganizzazione dei porti per farli diventare centri nodali internazionali.

«Nessuna particolare criticità»

Lo studio di “Analisi dello Stato dell’Ambiente” ha incluso una rilevante raccolta di dati bibliografici (oltre 500 pubblicazioni e studi) e l’esecuzione di una imponente raccolta di dati primari nell’Area di Sito. Sulla base dei dati raccolti ed esaminati non sono emerse particolari criticità o sensibilità ambientali in grado di determinare problemi rilevanti di compatibilità con la costruzione e l’esercizio del Progetto. Nell’insieme sono state definite oltre 100 misure di mitigazione in fase di costruzione, ed oltre 60 in fase di esercizio, che consentiranno di escludere o ridurre gli impatti identificati. A tali misure si aggiungono oltre 60 attività di monitoraggio atte sia a verificare l’efficacia delle misure di mitigazione sia ad acquisire nuove conoscenze su alcune tematiche relativamente nuove.

Gli impatti

La Stazione Elettrica (SE) di Trasformazione verrà realizzata in un contesto rurale a circa 1,5 km dall’abitato di Botricello. Si tratta di un’area destinata a uliveti e a seminativi in cui sono inframezzate abitazioni unifamiliari. In corrispondenza della SE di Trasformazione il progetto prevede l’espianto di una parte degli ulivi presenti e la loro ripiantumazione in aree circostanti, con lo scopo di creare fasce perimetrali intorno all’opera e mitigarne l’impatto visivo. Complessivamente gli impatti visivi della SE di Trasformazione sul contesto paesaggistico saranno, quindi, molto limitati. Inoltre, il tracciato dei cavidotti interrati sulla terraferma è stato progettato per seguire principalmente l’infrastruttura stradale esistente, al fine di minimizzare la necessità di scavi in aree non antropizzate.

Le opere a mare previste dal progetto, invece, determineranno impatti a livello paesaggistico durante la fase di esercizio a causa delle interazioni con lo skyline marino e delle nuove relazioni che si determineranno tra il paesaggio costiero e marino. Il progetto – si legge –  non determinerà impatti diretti sulla costa o su aree sottoposte a vincolo paesaggistico, ma modificherà la relazione visiva tra queste e il paesaggio marino. Terraferma e mare sono infatti un ambito paesaggistico con una forte interrelazione e modifiche al contesto marino, possono determinare modifiche alla percezione che si ha del mare dalla costa. (g.curcio@corrierecal.it)

ECCO QUI IL PROGETTO

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