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Paziente aggredisce medici e infermieri all’ospedale di Reggio. «Prima o poi ci scappa il morto»

L’uomo si è poi scagliato contro i Carabinieri che lo hanno arrestato per aggressione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale

Pubblicato il: 28/08/2024 – 15:34
Paziente aggredisce medici e infermieri all’ospedale di Reggio. «Prima o poi ci scappa il morto»

REGGIO CALABRIA «Oggi si è verificata l’ennesima aggressione al personale ospedaliero, stavolta al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, da parte di un soggetto che, prenotato per una visita specialistica alle ore 11.45 in Chirurgia Vascolare, alle 9.20 ha aggredito infermieri e medici». Lo scrive il commissario straordinario del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria Gianluigi Scaffidi. L’uomo, già noto alle autorità, ha dapprima aggredito alcuni sanitari, per poi sfogare la sua rabbia su una porta, danneggiandola. All’arrivo dei Carabinieri, l’aggressore ha tentato di resistere, strattonando anche i militari dell’Arma, che sono riusciti a bloccarlo e a riportare la situazione sotto controllo. L’individuo è stato tratto in arresto con l’accusa di aggressione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale e trasferito presso la caserma dei Carabinieri, in attesa delle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria.

«Prima o poi ci scappa il morto»

«Non mi esprimo – continua Scaffidi – sui “motivi” in quanto a nessuno è concesso di aggredire per alcun motivo, né futile né serio, altre persone. Chiunque pone in essere tali comportamenti è al di fuori della società civile e non esistono giustificazioni di alcun tipo. L’aggressione è terminata con l’intervento dei Carabinieri, che intendiamo ringraziare per la tempestività e l’efficacia dell’azione, anch’essi aggrediti dal soggetto. Evito – si legge – il solito comunicato solidale, lacrimevole, sdegnato e velleitario che, ormai, tutti abbiamo nel cassetto in pre-stampato e pronto per l’uso. Mi sembrerebbe un’ulteriore offesa a tutti coloro che sono stati aggrediti e a quanti lo saranno ancora. Evidenzio che le ripetute aggressioni fanno venir meno la serenità lavorativa e, con essa, l’espressione della migliore capacità professionale. Inoltre, senza voler drammatizzare, sono purtroppo convinto che esista un serio rischio che, prima o poi, ci scappi il morto. Non intendo accodarmi al rito di quanti ripeteranno le solite cose senza che nulla cambi né, soprattutto, al solito auspicio per una maggiore tutela degli operatori sanitari in quanto occorrerebbe una militarizzazione degli ospedali, non solo Calabresi, cosa francamente impossibile».

L’appello alle istituzioni

«Mi rivolgo ai Rappresentanti istituzionali di ogni Parte politica affinché lavorino celermente ad una decretazione legislativa d’urgenza che, ancorché di scarso impatto sul versante della prevenzione, possa consentire ampia efficacia per irrogare pene certe, immediate e severe – essendo gli aggressori sempre identificati – che costituiscono il migliore metodo preventivo possibile. Faccio appello all’Ordine professionale dei Medici, degli Infermieri, dei Tecnici e di tutte le figure che prestano servizio in Ospedale affinché si uniscano, anche attraverso le rappresentanze nazionali, a questa richiesta che ormai non può più essere ignorata se riteniamo di vivere in una società civile. Altrimenti domani… ci ritroveremo punto e daccapo».

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