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Tegola per il Cosenza calcio, 4 punti di penalizzazione in classifica. Il disappunto del club

La decisione del Tfn dopo il deferimento per violazioni di natura amministrativa segnalate dalla Covisoc. 10 mila euro di multa

Pubblicato il: 29/08/2024 – 16:30
Tegola per il Cosenza calcio, 4 punti di penalizzazione in classifica. Il disappunto del club

COSENZA Quattro punti di penalizzazione al Cosenza calcio per il mancato versamento entro il primo luglio 2024 delle ritenute Irpef e dei contributi Inps. E’ questa la decisone del Tribunale Federale Nazionale che si è espresso oggi sul caso della società silana. Una vera e propria stangata dopo il deferimento arrivato un mese fa. “Nell’ambito di due diversi procedimenti – riporta la nota della Figc – il Tribunale Federale Nazionale, presieduto da Carlo Sica, ha sanzionato il Cosenza (Serie B) con 4 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella corrente stagione sportiva e 10.000 euro di ammenda. Il Tfc ha inoltre sanzionato con 18 mesi complessivi di inibizione Roberta Anania, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore del club. La società era stata deferita dalla Procura Federale per violazioni di natura amministrativa segnalate dalla Covisoc”.

Il disappunto del Cosenza calcio

Immediata la replica del Cosenza calcio che attraverso una nota “esprime il proprio disappunto per l’estrema rigidità della decisione assunta nel giudizio dal Tribunale Federale Nazionale, al cospetto di meri errori formali, oggetto di immediata risoluzione da parte della società stessa, e attende le motivazioni della decisione per far valere con fermezza la fondatezza delle proprie ragioni nei successivi gradi di giudizio”.

Il deferimento dello scorso luglio

Il deferimento della società del presidente Eugenio Guarascio era arrivato lo scorso 31 luglio. Il procuratore federale, a seguito di segnalazione della Co.Vi.So.C., aveva deferito al Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare il Cosenza Calcio, a titolo di responsabilità propria e responsabilità diretta, e Roberta Anania, all’epoca dei fatti consigliere delegato e rappresentante pro tempore del club calabrese. Anche in quella circostanza la società rossoblù si era subito affrettata a diffondere una nota. «La società Cosenza calcio – veniva evidenziato – in merito alle notizie riguardanti il deferimento al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare per le contestazioni mosse all’indirizzo della Società stessa e alla rappresentante pro tempore all’epoca dei fatti contestati, comunica che, dopo aver immediatamente provveduto al riassetto dei quadri societari, si è tempestivamente attivata per far fronte a quanto segnalato ed è fiduciosa di chiarire la propria posizione nelle sedi opportune».
Dunque, con la penalizzazione in classifica, il Cosenza scende all’ultimo posto in classifica nel campionato di serie B a quota zero punti. Dopo tre giornate di campionato i Lupi guidati da Massimiliano Alvini avevano raccolto proprio i 4 punti tolti oggi dal Tribunale Federale.

Le violazioni contestate al Cosenza calcio

Queste le violazioni che venivano segnalate. La violazione di cui all’art. 4, comma 1, del C.G.S., in relazione a quanto previsto dal Comunicato Ufficiale n. 140/A del 21 dicembre 2023, titolo I) par. IX), lett. A) punto 5) e per la violazione di cui agli artt. 4, comma 1, e 31, comma 1, del C.G.S;
per aver violato i doveri di lealtà, probità e correttezza, per non aver provveduto, entro il termine del 1° luglio 2024, al versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps riguardanti gli emolumenti dovuti ai tesserati rispettivamente per la mensilità di aprile 2024 e di maggio 2024 e per aver deposito presso la Covisoc, in data 1° luglio 2024, una dichiarazione attestante circostanze non veridiche;
per la violazione di cui all’art. 4, comma 1, del C.G.S., in relazione a quanto previsto dal Comunicato Ufficiale n. 140/A del 21 dicembre 2023, titolo I) par. IX), lett. A) punto 6) e per la  violazione di cui agli artt. 4, comma 1, e 31, comma 1, del C.G.S;
per aver violato i doveri di lealtà, probità e correttezza, per non aver provveduto, entro il termine del 1° luglio 2024, al versamento delle ritenute Irpef riguardanti le rate degli incentivi all’esodo dovuti ad alcuni tesserati in scadenza nella mensilità di aprile 2024 e per aver deposito presso la Covisoc, in data 1° luglio 2024, una dichiarazione attestante circostanze non veridiche. (f.v.)

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