CATANZARO Accogliendo parzialmente la richiesta avanzata dalla Procura generale, la Corte dei conti (Sezione giurisdizionale per la Regione Calabria) ha condannato sei soggetti al pagamento di un totale di 7.869.772,06 euro a favore di Anas Spa. Si tratta nello specifico di: Marco Angelo Bosio, RUP fino al 2010, condannato a pagare 2.908.590,69 euro; il geologo Giovanni Parlato 484.765,11; il direttore dei lavori Giovanni Fiordaliso (cl. ’70) 2.770.261,97; il RUP (dal 2010) Consolato Cutrupi 1.004.295,34; il direttore operativo qualità Vincenzo De Vita 430.172,41 e, infine, il direttore operativo contabile Salvatore Bruni 271.686,54 euro.
Tutto è partito dalla formale denuncia di danno ricevuta dalla Guardia di Finanza per i presunti e plurimi illeciti perpetrati da funzionari pubblici (oltre che da soggetti privati), «nella realizzazione dei lavori di ammodernamento del Tronco 3 – Tratto II Lotto III dal Km 369+800 al Km 378+500 – dell’autostrada A/3 (Salerno/Reggio Calabria) tra gli svincoli di Mileto (VV) e Rosarno (RC)».
A seguito di consulenze tecniche disposte sia dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia che dalla Procura Regionale, sarebbero emerse notevolissime criticità nelle fasi progettuale ed esecutiva dell’appalto, e quindi la necessità di nuova progettazione di ulteriori opere, con conseguenti danni per l’erario.
Secondo parte attrice, la mancata acquisizione dei pareri previ sti avrebbe comportato la realizzazione di strutture incoerenti con l’attuale situazione idrica/idraulica del fiume Mesima e, soprattutto, l’inadeguata predisposizione di opere di difesa contro lo scalzamento dei viadotti autostradali, nonché creato le condizioni per il verificarsi di fenomeni di esondazione del Fiume Mesima – con derivata inondazione delle strade attigue, a fronte di fenomeni atmosferici importanti – e da cui sarebbe scaturito grave e fondato pericolo per l’incolumità pubblica.
In particolare, il nuovo progetto di completamento dei lavori del 2008, pur avendo considerato alcune prescrizioni dell’ex Assessorato Lavori Pubblici – Settore 2, Opere Idrauliche Calabria Meridionale della Regione Calabria e aggiornato alcune norme di sicurezza e l’elenco prezzi, non avrebbe provveduto ad una revisione complessiva del progetto, non tenendo dunque conto né delle variate condizioni geologiche del Mesima 2 e dell’interferenza con il metanodotto della SNAM, né dell’assenza del parere dell’Autorità di Bacino regionale rispetto alla conformità dello stesso al PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) della regione Calabria, nonostante alcune problematiche fossero già state evidenziate nella relazione di consistenza tecnica del 2004. Ciò nonostante, l’11 dicembre 2008, l’allora Responsabile del procedimento, Marco Bosio, in contradittorio con l’intero gruppo di progettazione, ha proceduto, a seguito delle verifiche prescritte a dichiarare valido e “cantierabile” il Progetto Esecutivo dei lavori di completamento, così determinando vari danni all’Anas.
Altri danni, invece, risultano riconducibili alla errata esecuzione dei lavori da parte dell’impresa, e quindi imputabili all’ufficio del RUP e del Direttore dei lavori. In particolare, la Procura regionale ha individuato le seguenti cinque tipologie di detrimento: A) da illegittima perizia di variante; B) da mancata valutazione del rischio idrogeologico; C) da contabilità infedele; D) da omesso controllo della qualità dei conglomerati bituminosi E) da omesso controllo sulle quote stradali ovvero le cosiddette “livellette”. (Gi.Cu.)
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