CATANZARO Un successo e una conferma, «reputazione» più che una suggestione. Paolo Massobrio, decano della critica enogastronomica, non ha dubbi nel riconoscere alla vitivinicoltura calabrese un primato finalmente riconosciuto anche su scala nazionale: «Nell’edizione Vinitaly 2023 – dice il “papillon” al Corriere della Calabria – si sono già accesi i riflettori sulla qualità clamorosa dei vini calabresi, il 2024 è stato un successo. Alle mie masterclass sui vini calabresi è venuto addirittura il sindaco di Verona… dunque tanta reputazione e tanto onore sia alla dirigenza del Vinitaly che alla Regione Calabria. Hanno capito – commenta Massobrio – dove portare la gente a conoscere l’Enotria Tellus, là dove il vino si produce».
La conferma viene da Gianni Bruno, event ed exhibition manager di Vinitaly: «Con entusiasmo portiamo questa formula per la prima volta fuori da Verona». Il format Vinitaly and the city è nato nel 2013 per separare la manifestazione business da quella con i wine lover in città, «il glamour è un asset enoturistico importante ed esportabile» dice Bruno e la Calabria può dire la sua eccome. «Abbiamo portato la nostra esperienza in un luogo straordinario come il parco archeologico di Sibari e in un contesto di enogastronomia eccezionale. Questo può diventare un appuntamento fisso». Ci rivediamo nel 2025? Intanto prosit. (redazione@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x