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Usb Scuola: aumento dei costi insostenibile, è un ostacolo all’esercizio del diritto allo studio

«Sempre più spesso i ragazzi sono costretti a rinunciare ai percorsi extracurriculari culturali e sportivi per questioni economiche»

Pubblicato il: 29/08/2024 – 11:43
Usb Scuola: aumento dei costi insostenibile, è un ostacolo all’esercizio del diritto allo studio

COSENZA «Gioie e dolori della riapertura dell’anno scolastico. Per molte, troppe, famiglie, i dolori sono le spese da affrontare per il caro libri, il corredo scolastico, l’acquisto dei dispositivi informatici sempre più indispensabili, per tutti gli strumenti di cancelleria»: a segnalarlo è l’USB Scuola Cosenza.
«Queste spese – spiega il sindacato – sono sempre maggiori e i rincari sono stati accertati in termini di percentuali preoccupanti che impegnano circa un terzo della retribuzione di un lavoratore medio. Ancora più pressante e preoccupante è l’andamento inflattivo che sta avendo sul carovita e sul costo dei servizi in generale. Come USB Scuola sottolineiamo come l’aumento dei costi purtroppo insostenibile per i redditi più bassi costituisca un vero e proprio ostacolo all’esercizio del diritto allo studio. Le misure adottate sia a livello locale che a livello regionale sono insufficienti per dare ossigeno e per sostenere le famiglie in maggiore difficoltà e sempre più povere pur lavorando ma purtroppo in condizioni di precarietà e di bassi salari. Eppure un Paese civile, che vuole accorciare le distanze sociali e le ingiustizie, dovrebbe garantire la gratuità del libro di testo per chi frequenta almeno la scuola dell’obbligo ipotizzando, in una fase di transizione, il modello del comodato d’uso per tutti gli ordini scuola, affinché i testi possano essere utilizzati e poi riconsegnati alla fine dell’anno scolastico. Si possono prevedere anche agevolazioni sotto forma di buoni libro in maniera più efficace e relativa ad una platea maggiore rispetto a quella attuale».
Secondo l’Usb Scuola Cosenza «il concreto esercizio del diritto allo studio non può ricadere esclusivamente sulle spalle delle famiglie, ma è la collettività attraverso gli Enti Locali a doversene fare carico, senza agitare lo spettro delle carenze di bilancio, vero e proprio mantra che serve spesso a coprire disinteresse verso la questione e la mancanza di programmazione. Certo che le casse di questi Enti non versano sempre in floride condizioni, e possiamo solo immaginare cosa succederà nel Mezzogiorno se non verrà bloccata la pessima Autonomia Differenziata, ma il rischio è che questo diventi un alibi a buon mercato. LA Regione Calabria avrebbe il dovere assoluto di impegnare più risorse per il Fondo per il Diritto allo Studio, così come Province e Comuni. Non intervenire dal versante pubblico sulla materia, vuol dire non garantire pari opportunità di apprendimento, diritto allo studio uguale per tutti. L’educazione e la formazione rappresentano una sfida particolarmente impegnativa per le famiglie calabresi e il diritto allo studio è una pietra fondante della nostra Costituzione che viene messa puntualmente in discussione anche dalla dal caro libro e dalle spese da sostenere in questa fase dell’anno. Le famiglie devono essere supportate nel far crescere i loro figli con la giusta istruzione. C’è bisogno che chi ricco non è abbia le stesse opportunità di crescita di chi lo è. Per non parlare dei percorsi extracurriculari culturali e sportivi che vengono organizzati ed a cui troppo spesso numerosi ragazzi sono costretti rinunciare per i costi. Abbiamo costituito presso l’USB Scuola un punto di osservazione e raccolta di tutte le informazioni potranno pervenire nel corso dell’anno scolastico in merito e formuleremo nel caso le adeguate e pubbliche denunce. Le famiglie che hanno meno risorse economiche hanno gli stessi diritti a farli seguire dai propri figli nelle scuole pubbliche della Repubblica Italiana, che non prevede frequentanti di serie A, B e C. Ogni ragazza e ogni ragazzo devono rappresentare un bene comune per la società che deve essere capace di accoglierli e formarli, tutte e tutti senza distinzioni e nella più totale uguaglianza di opportunità, dando loro una prospettiva di speranza per il futuro» conclude il sindacato.

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