CROTONE Meglio tardi che mai. Si terrà il prossimo 30 settembre la seduta del consiglio comunale aperto con all’ordine del giorno la questione della bonifica. La convocazione era stata chiesta da nove consiglieri (tre di maggioranza e sei di opposizione) lo scorso 22 luglio. Dopo circa 15 giorni, il primo firmatario della richiesta, Igino Pingitore, è stato informato che la proposta di una seduta di consiglio comunale aperto deve essere sottoscritta da almeno undici e non da nove consiglieri, come succede per le sedute partecipate solo dagli eletti. Sono trascorsi 15 giorni senza che nessuno dicesse nulla sul regolamento. Ecco perché Pingitore dice di avere il dubbio che la convocazione non abbia il gradimento di alcuni esponenti della sua maggioranza. Il dibattito che si è aperto a Crotone sulla vicenda della bonifica fa emergere contrapposizioni politiche strane. A parole sembra che tutti abbiano in mente gli stessi obiettivi, nei confronti tra le parti emergono divergenze insanabili sul piano dei rapporti interpersonali. L’iter per convocare la seduta aperta del consiglio comunale potrebbe essere stato frenato anche da queste logiche di contrapposizioni. Alla fine la seduta si terrà e oggi, nel corso della conferenza dei capigruppo, è stata indicata la data del prossimo 30 settembre. L’idea di Pingitore e di tutti i firmatari della richiesta di convocazione è quella di fare approvare una proposta di legge da inviare al presidente della giunta regionale calabrese e al consiglio regionale. Una proposta che diventi legge per garantire le attività da mettere in campo per la bonifica e impedire la realizzazione di qualsiasi nuova discarica o ampliamento di quelle esistenti nel territorio della città pitagorica e della sua provincia. Proprio per questo, alla seduta del consiglio comunale aperto saranno invitati i sindaci degli altri 26 Comuni della provincia di Crotone, i parlamentari regionali e nazionali eletti con i voti degli elettori del Crotonese, i segretari provinciali e regionali di tutti i partiti, le associazioni di categoria, ambientali e culturali. In sostanza saranno chiamati ad esprimersi tutti i soggetti che hanno competenza e conoscono la situazione ambientale di Crotone e della ricaduta sanitaria che ha avuto e sta avendo la città pitagorica.
La seduta del consiglio comunale aperto vuole anche essere una risposta a tutti coloro che, pur non conoscendo adeguatamente la problematica ambientale, vorrebbero che si adottassero soluzioni favorevoli esclusivamente all’Eni. La proposta del colosso energetico di lasciare a Crotone i veleni consente allo stesso di risparmiare una montagna di soldi. Servirà, inoltre, per chiarire da quale parte sta la verità a proposito dell’esistenza in Europa di discariche idonee ad accogliere i veleni di Crotone. Per anni è stato detto che non c’erano discariche, di recente il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha, però, smentito questa notizia indicando gli stati dove potrebbero essere trasportati i veleni. Nessuno ha replicato a Voce. Se le discariche ci sono perché allora non è stato applicata la decisione pesa dalla Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre del 2019, che prevedeva il trasporto dei veleni fuori dalla Calabria? (redazione@corrierecal.it)
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