CATANZARO «A Verona era rimasta una suggestione, più che altro per scaramanzia». Da buon campano Filippo Demma nel corso dell’ultima edizione di Vinitaly, la Fiera internazionale del vino aveva evitato di parlare della possibilità per la Calabria e il Parco Archeologico di Sibari di ospitare Vinitaly and The City. Il fuorisalone del vino, da sempre ospitato a Verona, accetta la sfida e si trasferisce per tre giorni in Calabria. Dal 30 agosto all’1 settembre, «lì dove tutto è cominciato». A Sibari, dunque, nel Parco Archeologico guidato dal direttore Demma. Che nel 2024, in attesa dei numeri di Vinitaly and the City, ha registrato un boom di presenze. «E’ stata una cosa strepitosa – ha detto al Corriere della Calabria – Finora, dal mese di luglio e metà del mese di agosto, abbiamo avuto circa 13.000 visitatori, cioè più di quanto nel periodo pre-pandemia, abbiamo fatto in un intero anno».
L’idea di unire vino e territorio stuzzica da sempre l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, quello di abbinare anche la realtà archeologica rende fiero il direttore Demma che dirige anche il Parco Archeologico di Locri Epizefiri dove è pronta a partire una nuova campagna di scavi. «Il Parco di Locri in collaborazione con l’Università di Bologna, con la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Bologna, riprende gli scavi nei due famosissimi, importantissimi santuari che sono il Themosmophorion – da cui vengono i famosi reperti esposti anche in parte a Reggio Calabria, nonché nel Museo di Locri – e anche il Tempio di Zeus in un’area mai indagata. Dal Tempio di Zeus, in località Marasà, provengono i due Dioscuri di Terracotta che sono tra i reperti più belli esposti a Reggio. Ci aspettiamo grandi, grandissime novità a Locri, ma presto ricominceremo anche gli scavi a Scolacium». Il direttore Demma prosegue. «Quest’estate abbiamo avuto un’importantissima scoperta al Parco archeologico di Capocolonna a Crotone con un altare e uno spazio sacro che abbiamo immediatamente presentato al pubblico. Ci stiamo muovendo anche dal punto di vista della ricerca».
Tornando a Sibari, impossibile non pensare ad un calice di buon vino calabrese sorseggiato con vista sugli scavi. «La manifestazione si svolge dove ospitiamo, da due anni, le nostre manifestazioni e i concerti quindi nell’area verde adiacente alla biglietteria, ben separata dall’area archeologica che sarà visitabile fino al tramonto e dopo il tramonto visibile dalle terrazze affacciate sugli scavi. Il pubblico potrà ammirare le luci colorate che illumineranno di notte l’area archeologica». Un evento decisamente impegnativo, soprattutto se si pensa alla organizzazione. «La Regione Calabria e Arsac sono stati veramente fantastici. Verona Fiere ha messo in piedi una organizzazione perfetta e stanno lavorando giorno e notte». (redazione@corrierecal.it)
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