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Baker Hughes, investimento a rischio a Corigliano Rossano. Stasi: «La responsabilità è di Agostinelli»

Il sindaco non sotterra l’ascia di guerra e attacca: «La volontà c’è ma Nuovo Pignone riveda il progetto»

Pubblicato il: 31/08/2024 – 15:46
di Fabio Benincasa
Baker Hughes, investimento a rischio a Corigliano Rossano. Stasi: «La responsabilità è di Agostinelli»

CORIGLIANO ROSSANO I progetti in itinere e quelli già avviati da realizzare, l’ambiziosa proposta della provincia della Sibaritide e il nodo – ancora irrisolto – sull’investimento di Baker Hughes. Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano, si racconta in una intervista al Corriere della Calabria. Lo fa, partendo dall’impegno ripreso dopo la pausa della campagna elettorale, prima, e dalle elezioni amministrative poi. Settimane nel corso delle quali la macchina amministrativa non si è fermata, ma ha evidentemente subito un rallentamento. «Abbiamo tanti progetti in itinere che vogliamo concludere, altri che vogliamo avviare, credo che il primo progetto che riusciremo a concludere nelle prossime settimane, e di questo sono molto orgoglioso, sarà il nuovo trasporto pubblico locale grazie all’attivazione di ulteriori 90mila chilometri». Lo sforzo e l’investimento su mobilità e trasporti consentirà alla terza città della Calabria di «un servizio dignitoso» anche se precisa il primo cittadino «siamo ancora indietro rispetto ai chilometri che servirebbero ad una realtà importante ed estesa come Corigliano-Rossano, ma credo sia un buon inizio».

La provincia della Sibaritide, strumento per contribuire alla crescita del territorio

Mobilità e trasporti sono due variabili che occupano uno spazio di discussione importante nell’intero territorio della Sibaritide. La proposta dell’istituzione della provincia della Sibaritide, rilanciata dal sindaco di Corigliano-Rossano all’indomani dell’istituzione di una commissione consiliare ad hoc, prevede una alternativa concreta alla più ampia idea della provincia della Magna Graecia, che si estenderebbe da Rocca Imperiale a Steccato di Cutro, dal Metapontino al Catanzarese. «E’ una questione storica che però riverbera una serie di problemi rimasti irrisolti – dice il sindaco al Corriere della Calabria, – Che fanno a pugni con la storia. Mi riferisco al riconoscimento di un territorio che ha una sua radice storica, sociale, politica, geografica e che vuole contribuire alla crescita del resto della Calabria con i giusti strumenti. La provincia potrebbe essere uno di questi».
Stasi annuncia una interlocuzione avuta con alcuni suoi omologhi. «Ho parlato insieme al sindaco di Castrovillari anche dell’azienda sanitaria, un altro di quegli strumenti che possono servire a migliorare le condizioni e la qualità della vita della comunità, ma anche a migliorare la competitività del territorio e del sistema economico».

Baker Hughes, «la responsabilità è di Agostinelli»

A proposito di economia. Il pensiero corre veloce all’investimento di Baker Hughes, fermo al palo, frenato dalla “guerra fredda” tra amministrazione comunale e Autorità portuale. Il muro contro muro vede protagonisti Flavio Stasi e Andrea Agostinelli, il primo cittadino di CoRo e il numero uno dell’Autorità portuale. Nessuno pare intenzionato a perdere l’importante investimento da quasi 60 milioni di euro che BH ha in mente per il porto di Corigliano-Rossano, ma la posizione del sindaco resta netta. «Agostinelli non ha teso nessuna mano perché la responsabilità di quello che sta succedendo è tutta dell’autorità di sistema. Lui cerca di scaricare la colpa su altri, ma sa benissimo che ci sono delle questioni di carattere amministrativo che non sono facilmente superabili e che lui non ha lavorato per superare». Dalle parole di Stasi si evince chiaramente il tentativo fallito di sotterrare l’ascia di guerra. «C’è una mancata pianificazione del porto da almeno 30 anni, noi ci teniamo a non perdere nessun investimento, nemmeno quello di Becker Hughes ma questo deve essere inquadrato in una pianificazione e nel rispetto delle regole». Il primo cittadino elenca i nodi, ancora irrisolti. «Si continua a insistere sulla banchina, quando il retroporto è a 100 metri. Sul retroporto l’ente competente non è più l’Autorità di sistema ma il Corap e questo probabilmente per Agostinelli cambia, ma per il territorio è meglio così per tantissime ragioni». La chiosa lascia intravedere un barlume di speranza. «La volontà c’è, è necessaria la disponibilità di Baker di rimodulare il progetto e per il resto c’è bisogno di collaborazione istituzionale e non di scaricabarili». (f.b.)

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