Savino: «Calabria meraviglia maledetta». Il Vescovo risponde agli attacchi di Calderoli con un appello

SIBARI «Erodoto oggi sarebbe molto felice perché direbbe “finalmente avete capito che la Sibaritide è bellezza che vince, attrae, aggrega”». Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei e vescovo di Cassano allo Jonio, benedice la Calabria e i calabresi mentre nel parco Archeologico della Sibaritide si apre ufficialmente Vinitaly and the City. «Ho fatto una predica» sorride Savino, che al Corriere della Calabria si sofferma sulla straordinaria bellezza di un territorio, quello della Sibaritide, che «ha la possibilità di non essere soltanto urbes, ma anche civitas, comunità». Il Vescovo cita Dostoevskij e la “bellezza che salverà il mondo” nella misura in cui «valorizziamo talenti, persone, carismi, tutto ciò che è patrimonio». Ma gli ostacoli non mancano. «Il grande problema della Calabria, che io definisco spesso una meraviglia maledetta, è che c’è un sistema molto spesso che ci blocca, che non vuole farci crescere, che vuole assoggettarsi e questo perché spesso alcuni si servono più che servire il territorio». Ecco perché la cultura calabrese può essere considerata un «laboratorio di riscatto», ma «dobbiamo andare al di là di ogni individualismo, di ogni narcisismo patologico, di ogni autoreferenzialità. Dobbiamo essere insieme, solo così possiamo farcela».

Autonomia differenziata: l’affondo di Calderoli, l’appello di Savino

Insieme è il contrario di autonomia. La battuta fa sorridere Monsignor Savino, al centro di roventi polemiche legate ad alcune dichiarazioni rese e sulla posizione ostinata e contraria al Decreto Calderoli. Qualche ora fa, il ministro leghista è tornato a bomba sulla polemica non risparmiando una stoccata al Vescovo di Cassano allo Jonio. «Non mi aspettavo le uscite del cardinale Savino, ma il cardinale Savino è il cardinale della Calabria, ecco. Poi c’è tutto il resto d’Italia». Sul punto il presule prova a smorzare i toni. «Sono diventato il centro di condivisione anche di alcune attacchi. Siamo nella democrazia caratterizzata da un confronto serio, vero, perché è la verità che ci libera». Agli attacchi del Carroccio, Savino risponde con un appello lanciato ai nostri microfoni. «Facciamo verità, perché sono convinto che sulla autonomia differenziata ci giochiamo il principio dell’unità costituzionale dell’Italia e l’autonomia differenziata potrà generare un Italia arlecchino, dove non c’è più una giustizia sostanziale ma una giustizia veramente formale». (f.b.)

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