CASSANO ALLO JONIO «Un meraviglioso azzardo». Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto sorride mentre si sofferma con i giornalisti, a margine dell’inaugurazione di Vinitaly and the city a Sibari, sull’idea e la successiva realizzazione di un progetto «inimmaginabile» fino a pochi mesi fa. Seimila visitatori nella prima giornata del fuorisalone della Fiera internazionale del vino, un risultato che certifica l’ottima intuizione frutto di un progetto nato e pensato nel corso dell’ultima edizione di Vinitaly. «Salutai subito con entusiasmo questa iniziativa – dice Occhiuto – ma non pensavo si riuscisse a realizzarla in così poco tempo, quindi un grande apprezzamento per il lavoro dell’assessore Gianluca Gallo, del commissario dell’Arsac e anche alla sinergia istituzionale che hanno saputo costruire con l’intelligente sindaco di Cassano, con il direttore del Parco archeologico. E’ bello che la prima volta che il Vinitaly vada fuori Verona e lo faccia dove tutto è iniziato, nel parco archeologico di Sibari: troppo spesso trascurato persino dai calabresi, invece è una eccellenza nazionale».
Le nuvole e qualche tuono si presentano minacciosi, poi il sole torna a splendere sul cielo della Sibaritide consentendo agli organizzatori ed agli imprenditori di tirare un sospiro di sollievo. Le luci illuminano l’ampia area pensata dalla Regione, a pochi passi le guide conducono i turisti in un viaggio nella storia alla scoperta degli scavi archeologici, quelli che dieci anni fa l’esondazione del Crati aveva nascosto sotto il fango e i detriti. «Sotto le stelle, tra i reperti della Magna Graecia possiamo essere orgogliosi di aver dimostrato che le cose le sappiamo fare anche noi», aggiunge il presidente della Regione. Che poi sottolinea il lavoro incessante della Regione sul territorio della Sibaritide. «Stiamo facendo il Vinitaly, ma questa è la zona della Calabria dove io ho voluto si investissero le risorse per realizzare la Ss 106, qui c’era un ospedale solo sulla carta e ora finalmente sta prendendo la luce. Quindi i problemi li conosciamo, li affrontiamo, cerchiamo di risolverli, questo farò fino all’ultimo giorno».
L’appello ai calabresi. «Dico ai calabresi però di prendere maggiore coscienza sulla bellezza e la straordinarietà di questa regione, perché il presidente della regione passa. Sarò governatore ancora per qualche tempo, poi vorrei che quello che si è seminato con queste iniziative possa diventare coscienza collettiva».
«La Calabria non è una terra di primati, questa volta invece possiamo ritenerci orgogliosi». Buona la prima, l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo è soddisfatto del risultato ottenuto al termine della prima giornata calabrese di Vinitaly and the City. «Ci siamo preparati al meglio perché anche nelle attività di promozione, così come chiediamo ai nostri produttori di avere l’ambizione della qualità, abbiamo cercato di garantire qualità». L’assessore poi svela un particolare aneddoto legato all’idea di realizzare il fuorisalone del vino a Sibari. «E’ nata nel momento in cui abbiamo trattato con Verona Fiere lo stand 2024 di Vinitaly, eravamo vicini alla rottura, abbiamo invece rilanciato e addirittura siamo riusciti ad avere questa iniziativa nel parco archeologico di Sibari, dove tutto è cominciato». Passione, orgoglio e «consapevolezza», Gallo suggerisce gli ingredienti del successo. «Spesso non siamo orgogliosi di essere calabresi e soprattutto non conosciamo le potenzialità della nostra regione. E poi non siamo consapevoli di tutto ciò che questa regione può esprimere in termini di potenzialità. In Calabria ci sono produzioni di grande qualità che si confrontano a livello paritario con le altre regioni».
Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario di Stato al Ministero dell’agricoltura, chiude il ciclo di interventi dei relatori presenti sul palco allestito nel cuore dell’area che ospita Vinitaly and the City. Prima del taglio del nastro, La Pietra elogia il lavoro svolto dalla Regione Calabria e plaude alla riuscita dell’iniziativa. Dal sottosegretario un messaggio rivolto ai produttori calabresi. «Dobbiamo fare una narrazione diversa, iniziare a parlare dell’eccellenza, delle cose che funzionano, delle bellezze che i nostri territori ci possono dare, insieme ai prodotti elementari come il vino. Che è un prodotto che oggi è ambasciatore della qualità nel mondo perché narra una storia, una cultura». La Pietra non nasconde alcune criticità, come quella legata al caporalato ma poi si sofferma sugli investimenti. «Dobbiamo fare in modo di lavorare affinché il sistema agricolo e gli agricoltori abbiano la giusta redditività per poter portare avanti economicamente le loro aziende. Dobbiamo permettergli di poter rispettare le regole. Gli agricoltori sono i primi custodi del territorio». La chiosa è dedicata agli impegni futuri. «Abbiamo bisogno di infrastrutture, di collegamenti, di migliorare il sistema idrico, ma tutto questo l’amministrazione regionale lo sta facendo egregiamente, nonostante ritardi ormai decennali che hanno creato in Calabria ma anche in altre regioni del Sud il problema legato alla siccità». (redazione@corrierecal.it)
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