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Il ritorno da favola di Kamara a Catanzaro e l’addio polemico a metà campionato

Nell’estate 2014 la pagina facebook da 11 mila iscritti per convincere il patron Cosentino a ingaggiare l’attaccante. Ma il finale sarà amaro

Pubblicato il: 01/09/2024 – 8:04
Il ritorno da favola di Kamara a Catanzaro e l’addio polemico a metà campionato

Inizio estate 2014, a Catanzaro da qualche giorno sta prendendo piede un’ipotesi da sogno, il ritorno in giallorosso di Diomansy Kamara, detto Joe. La società viene da anni tormentati, il fallimento del 2006 dopo la retrocessione dalla serie B e la ripartenza dalla C2, le sconfitte beffarde nei playoff promozione, un nuovo fallimento nel 2011 e la nuova rinascita con il patron Giuseppe Cosentino a cui è seguita la vittoria del campionato e l’approdo in C1 l’anno successivo.
L’attaccante senegalese nato a Parigi ha quasi 34 anni e
d è senza squadra dopo stagioni in cui ha vestito le maglie di club prestigiosi come il Portsmouth, il West Bromwich, il Fulham, il Leicester City e il Celtic Glasgow, fino al passaggio nel 2014 all’Eskişehirspor in Turchia.
Ma è proprio nel capoluogo calabrese che il sogno del giovanissimo Diomansy aveva avuto inizio. A soli 19 anni, era sceso in campo con la casacca delle Aquile in C2, facendo innamorare con le sue giocate di classe i tifosi di casa.In due stagioni, dal 1999 al 2001, Kamara aveva realizzato 9 gol (con una drammatica e indimenticabile finale promozione persa al “Ceravolo” contro il Sora), attirando su di sé l’attenzione di numerose società di serie B. E così, nonostante un legame diventato viscerale con la realtà calabrese, aveva deciso di accettare l’offerta del Modena. Da lì in poi la sua carriera era esplosa: quattro anni con i canarini, prima in B e poi in A e 11 reti prima della chiamata del Portsmouth in Premier League.

La trattativa difficile e la pagina facebook con 11 mila iscritti


In tutto quel girovagare tra i campi più prestigiosi d’Europa, Catanzaro sportiva non lo ha mai dimenticato e quando in quel giugno del 2014 inizia a prospettarsi l’ipotesi, seppure difficilissima considerate le cifre dell’affare, di un clamoroso ritorno, giornalisti e tifosi giallorossi iniziano a mobilitarsi per non vedere sfumare l’occasione. Il catanzarese Alessandro Mazza, amico fraterno di Kamara, riesce a mettere in contatto la società con il calciatore. Nel frattempo nasce una pagina facebook chiamata “Riprendiamo Kamara” che in pochi giorni raggiunge oltre 11 mila iscritti. Il presidente Cosentino ormai è messo all’angolo e a questo punto non può più far finta di niente, la piazza preme, vuole il suo idolo per provare la scalata alla serie B.
Dai primi timidi contatti si passa ad incontri più frequenti tra le due parti, fino a far comprendere agli esperti di mercato che l’operazione si può fare per davvero.
Il 27 giugno il noto giornalista Alfredo Pedullà scrive che il classe 1980, libero da vincoli dopo la scadenza del contratto che lo legava all’Eskişehirspor, sta trattando con le Aquile. «In Turchia l’ex Modena, Fulham e Celtic guadagnava tantissimo, tra i 700 e gli 800mila euro, ora il Catanzaro gli ha offerto un accordo da 150-170mila più bonus. E al giocatore piacerebbe molto tornare nel club che lo lanciò nel grande calcio nel biennio 1999-2001, vedremo quali saranno gli sviluppi».
Ma bisognerà attendere un mese esatto prima che l’affare vada in porto.
Il 27 luglio Cosentino e il suo direttore sportivo Armando Ortoli volano a Roma per convincere il calciatore a tornare in giallorosso. L’ingaggio offerto dalla società calabrese è nettamente inferiore rispetto a quanto chiede l’attaccante, ma la sua voglia di tornare nella piazza che lo ha lanciato e che lo ama alla follia, è più forte di ogni limite economico. Dopo qualche ora di colloquio e di promesse, arriva la firma sul contratto: biennale con altri due anni da dirigente quando Kamara appenderà le scarpette al chiodo.

L’arrivo all’aeroporto di Lamezia e l’entusiasmo del popolo giallorosso

«Dopo aver conosciuto personalmente Joe e il suo attaccamento ai colori giallorossi – dichiara il patron Cosentino – ho deciso di realizzare questo sogno tanto atteso dalla tifoseria. L’ho fatto per amore del Catanzaro, e perché voglio portare le Aquile il più in alto possibile, insieme a Kamara. Per noi – aggiunge  – è stata un’operazione importantissima, che va al di là dei nostri budget».
«Quella con il Catanzaro – rivela invece il calciatore – è una storia d’amore che per me non può finire. Quando ho avuto l’interessamento del Catanzaro, e ho incontrato il presidente Cosentino e il direttore Ortoli che mi hanno spiegato il loro progetto ambizioso, non ho potuto rifiutare. A Catanzaro sono a casa. Ringrazio la gente di Catanzaro che mi ha dimostrato tanto amore e tanta passione. A loro voglio dire che sono tornato per vincere, e voglio andare subito in B. Voglio rimanere in questa città e in questa società. Per me è una scelta davvero importante. Il calcio francese mi ha dato poco, mentre Catanzaro mi ha dato tanto e sono orgoglioso di pensare che quella giallorossa sarà la mia ultima maglia. Per me – continua il calciatore – è stata una grande emozione vedere che oltre 11 mila persone mi hanno dimostrato un grande affetto, ho ricevuto tantissimi messaggi, e poi a Catanzaro ho una persona, Alessando Mazza, un amico e un fratello. Sono davvero onorato di tornare a Catanzaro, qui quando ho avuto bisogno mi è stata aperta la casa, consentendomi di diventare un professionista».
A quel punto Kamara torna in Francia per rifinire la preparazione, ma soltanto pochi giorni dopo vola verso Catanzaro per la sua seconda vita con la maglia delle Aquile.
Il 2 agosto 2014 l’aeroporto di Lamezia Terme si trasforma in uno stadio tutto bardato di giallorosso. Oltre 500 persone attendono il loro beniamino che uscendo dal gate viene letteralmente travolto dall’affetto dei catanzaresi. «E’ uno spettacolo – ammette – per questo sono voluto tornare a casa. 14 anni fa sono andato via quando avevo perso quella finale, dovevo tornare per forza perché la storia non era finita e dobbiamo scriverla tutti insieme adesso».

L’inizio positivo, i primi gol e il calo

Si comprendere subito che quella nuova storia, solo a guardare l’organico che il presidente Cosentino ha affidato al tecnico leccese Francesco Moriero (promosso in B con il Crotone nel 2009), ha tutte le carte in regole per far sognare un’intera provincia. Oltre a Kamara, è arrivato in giallorosso l’altro fortissimo attaccante francese Mohamed Fofana. Il gruppo capitanato da Domenico Giampà può contare diversi elementi validi come Michele Rigione e Andrea Russotto.


Il 18 settembre proprio Kamara e Fofana sono chiamati a presentare le nuove divise ufficiali sponsorizzate dalla “Gicos import export s.r.l.”, azienda di proprietà di Giuseppe Cosentino. Insomma, l’entusiasmo che si respira nell’ambiente è quello delle vigilie dei grandi eventi, il tutto viene confermato sul campo con la vittoria all’esordio in campionato contro la Juve Stabia (2 a 0 grazie ai gol di Pagano e Martignago). Nelle successive tre partite arrivano altre due vittorie contro Martina e Melfi, prima dell’inatteso stop casalingo con il Matera. Da questo momento in poi la squadra di Moriero alterna buone prove (come lo 0 a 0 di Cosenza) ad altre meno convincenti, e così la vetta della classifica si allontana. Il primo gol di Kamara arriva il 12 ottobre nel derby perso sul campo della Vigor Lamezia. Si ripete il 19 ottobre, stavolta nella vittoria casalinga contro l’Ischia Isola Verde, per proseguire due settimane dopo ancora al “Ceravolo” al cospetto del Savoia. Ma dopo il ko di Salerno, il club esonera Moriero e al suo posto chiama Stefano Sanderra.
Kamara ancora al “Ceravolo” stende il Barletta a un minuto dal 90’ sfruttando l’assist di Pacciardi. Tre punti che riportano ottimismo nella tifoseria che però non può sapere che quella appena ammirata sarà l’ultima rete dell’idolo franco-senegalese in giallorosso. Dopo settimane di risultati altalenanti, si arriva alla fine del girone di andata con il Catanzaro posizionato in ottava posizione. Un traguardo deludente che non soddisfa affatto la proprietà.

La conferenza stampa contro Cosentino e l’addio amaro

Da questo momento in poi i rapporti tra Cosentino e Kamara iniziano ad incrinarsi irrimediabilmente, fino alla rottura finale nel febbraio 2015 con la risoluzione consensuale del contratto. Con la serie B che si sta allontanando, il patron non è più in grado di sostenere un investimento rilevante come quello prodotto per il suo asso.
A spiegare le ragioni del suo addio, è lo stesso attaccante in una conferenza stampa polemica: «La colpa non è mia – afferma – l’unico pensiero del presidente era quello di chiudere il mio contratto. È stato il presidente a non volermi più, non ha rispettato la parola che mi aveva dato quando ci siamo salutati con una stretta di mano a fine gennaio scorso. Dopo l’apertura da parte mia sull’eventuale riduzione del mio ingaggio per evitare un ipotetico fallimento perché le cose non stavano andando bene, sono stato messo di fronte alla cancellazione del contratto. A giugno sarebbe dovuto esserci un incontro per sottoscrivere un nuovo accordo per altri due anni, ma così non è stato. Avrei voluto terminare qui la mia carriera e continuare da dirigente, ma Cosentino purtroppo non ha capito che ero dalla sua parte, la mia intenzione era quella di far crescere insieme a lui la società. Non mi ha fatto mai sentire importante, anzi ha utilizzato il mio nome per aumentare il numero degli abbonamenti».
Un finale amaro, dunque, che più che quello dei diretti interessati, ha infranto il sogno della tifoseria giallorossa che tanto si era spesa per il ritorno a Catanzaro di Kamara. Al termine di quella stagione, la squadra chiuderà il campionato all’ottavo posto, vedendo sfumare l’ennesima occasione di rinascita. (f.v.)

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