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CREMA&AMAREZZA

La crescita del Catanzaro mentre calano gli spettatori. Il Cosenza ha un’anima (e un solo punto)

Il primo successo delle Aquile è una boccata d’ossigeno per l’intero ambiente. La grande prova dei Lupi al “Barbera” e una classifica immeritata

Pubblicato il: 02/09/2024 – 9:13
La crescita del Catanzaro mentre calano gli spettatori. Il Cosenza ha un’anima (e un solo punto)

Segnali più che positivi dalla quarta giornata del campionato di serie B per Catanzaro e Cosenza. Le Aquile conquistato il primo successo stagione battendo nettamente la Carrarese al “Ceravolo” mentre i Lupi, reduci dalla pesante penalizzazione in classifica, sfiorano il successo al “Barbera” di Palermo. Ora la sosta, tra circa due settimane giallorossi e rossoblù affronteranno rispettivamente Cittadella e Sampdoria dell’ex Tutino.

La boccata d’ossigeno del Catanzaro e il calo degli spettatori

Una boccata di puro ossigeno prima della sosta. Arriva la prima vittoria stagionale per il Catanzaro che al Ceravolo batte 3-1 la Carrarese dell’ex Antonio Calabro in un match dominato dal primo all’ultimo minuto. Dopo la brutta prestazione di Cesena, serviva una prova di carattere, una reazione forte che restituisse fiducia all’intero ambiente, uno slancio per arrivare alla pausa per le Nazionali con una classifica più tranquilla e per poter lavorare con maggiore serenità.
Caserta non sbaglia niente. Manda in campo ancora un 3-5-2 (in attesa di mettere a puntino il suo 4-2-3-1) con Biasci e Iemmello terminali offensivi, Cassandro e Situm sulle fasce, il primo a destra il secondo a sinistra e con terzetto in mezzo al campo composto da Pompetti, Petriccione e Pontisso.
E non sbaglia praticamente niente il suo Catanzaro che questa volta azzecca l’approccio e gioca sin dal primo minuto con foga e convinzione. Biasci, Iemmello e Pontisso gli autori dei tre gol giallorossi, gol che potevano essere molti di più. Un ottimo segnale se si pensa che finora il Catanzaro ne aveva segnato solo uno nelle prime tre gare.
Ora, a mercato finalmente chiuso, e con una rosa numericamente e qualitativamente più che all’altezza, Caserta potrà lavorare con serenità e provare a disegnare il “suo” Catanzaro. Lasciare fuori qualcuno non sarà facile se si considera anche come sono entrati i vari Pittarello, Seck e il valore dei tanti elementi offensivi della rosa.

Crema: i primi gol stagionali di Biasci e Iemmello, rimasti a secco nelle prime tre gare del campionato. Le prime marcature degli attaccanti simbolo delle ultime due stagioni, i due gemelli del gol (che dopo la finestra di mercato avranno una bella concorrenza lì davanti), sono anche i primi due centri di giocatori del reparto avanzato giallorosso, finora aveva segnato solo Pontisso nel match contro il Sassuolo. Biasci ha inseguito e trovato la rete con grande determinazione e lottato su ogni pallone, in tutte le zone del campo. Iemmello ha timbrato di testa, non certo il marchio di fabbrica del capitano, e ha sfiorato la doppietta in almeno un paio di occasioni (con una clamorosa svista della terna che non vede una deviazione di piede di Belve su un suo insidiosissimo diagonale).
Amarezza: nella giornata che ha regalato la prima vittoria stagionale il dato sugli spettatori è forse la nota meno lieta.  Dopo le 12.490 presenze contro il Sassuolo e le 11.788 contro la Juve Stabia, nella sfida contro la Carrarese gli spettatori totali sono stati 9.348. Un vero peccato che tanti tifosi abbiano perso fiducia o entusiasmo già dopo le prime tre partite. Un peccato per loro che non hanno potuto così assistere al primo squillo del Catanzaro. (Stefania Scarfò)

La gioia dei calciatori del Catanzaro sotto la curva

Il Cosenza ha un’anima e gioca bene a calcio. Ma la classifica pesa

Il Cosenza di Massimiliano Alvini ha un’anima. E gioca bene a pallone, con una personalità difficile anche solo da immaginare prima della partita di Coppa Italia contro il Torino. Certo, siamo ancora all’inizio di un campionato che riserverà, come da tradizione, le sue insidie, ma al momento non si può non riconoscere grandi meriti a questi ragazzi dal volto giovane e tirato, molto dei quali con poca esperienza in cadetteria. Bravi loro e bravo il loro allenatore, motivatore e corridore instancabile durante i 90 minuti di gioco delle quattro sfide fin qui giocate. Da luglio a oggi, con un organico letteralmente rivoluzionato e inesperto, con i casi Tutino e Marras a rovinargli i sogni di gloria, con una penalizzazione di quattro punti difficile da mandar giù e con un mercato che non ha colmato tutto ciò che andava colmato, Alvini è riuscito a correre veloce, lasciando sul posto chi lo ha messo su quella panchina: per idee, cuore, coraggio, apertura mentale, sincerità, coerenza e parole rassicuranti da regalare a una piazza giustamente scossa e confusa. È stato capace di mettere in piedi una squadra quadrata, credibile, disposta alla lotta anche contro avversari sulla carta più titolati (si sa, ma è meglio ricordarlo: valore della rosa del Palermo 51,53 milioni di euro, Cosenza 12,85). Il guaio, in mezzo a tanti elogi momentanei, oggi riguarda soprattutto la classifica, ingiusta e maledettamente pericolosa. Siamo appena a inizio settembre ed è già chiaro che per mantenere la categoria si dovranno commettere ancora meno errori rispetto a quelli che era logico attendersi da un gruppo nuovo di zecca come questo. Sarà complicatissimo, ma se non è complicatissimo non è Cosenza calcio.

Crema: di Alvini abbiamo già detto ed è inutile ripetersi. Dopo la gara di Palermo viene da dire che sono tanti gli aspetti positivi su cui si potrà continuare a lavorare per crescere ulteriormente. Dei singoli, in questo inizio di stagione, sorprende Fumagalli, forse per caratteristiche e qualità tecniche quello che più di tutti potrebbe prendere il posto di Gennaro Tutino. Il suo gol di classe realizzato al “Barbera” non è roba da vedere tutti i giorni in serie B.
Amarezza: senza il -4 inflitto dal Tribunale Federale Nazionale, il punto conquistato con merito sul campo di una delle corazzate del torneo, sarebbe stato accolto con maggiore trasporto. La (nuova) classifica, invece, spinge a non accontentarsi più di niente. Neanche degli applausi. E non sempre, quando c’è solo da rincorrere, si riesce a mantenere fino in fondo la lucidità. (Francesco Veltri)

Ciervo in azione a Palermo

Foto Us Catanzaro e Cosenza calcio

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