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«Al centro del Mediterraneo e punto di contatto tra popoli». Reggio Calabria e la candidatura a Capitale della Cultura

Dopo il sogno sfumato della Locride per il 2025, la proposta della città dello Stretto per il 2027: «Al centro inclusione, solidarietà e accoglienza»

Pubblicato il: 03/09/2024 – 7:12
di Mariateresa Ripolo
«Al centro del Mediterraneo e punto di contatto tra popoli». Reggio Calabria e la candidatura a Capitale della Cultura

REGGIO CALABRIA «Al centro del Mediterraneo» e «baricentro culturale di contaminazione tra culture». Temi ben precisi che faranno da filo conduttore e intorno ai quali si sta costruendo la candidatura della città di Reggio Calabria a Capitale italiana della Cultura 2027. Una proposta attorno alla quale stanno lavorando l’amministrazione comunale, la Città metropolitana, associazioni ed enti del territorio che si sono riuniti al fine di costruire una proposta solida e che possa portare la città dello Stretto a conquistare l’ambito riconoscimento che solo qualche mese fa sognava la Locride per il 2025.

Il sogno sfumato della Locride

“Locride, tutta un’altra storia”. Questo il claim della proposta presentata dai 42 comuni del comprensorio, lanciata dal Gal Terre Locridee, appoggiata dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dalla Regione, nel 2022 come candidatura per il 2025. L’obiettivo era quello di avere l’opportunità di raccontare il territorio in modo diverso, lontano dagli stereotipi che lo vogliono al centro della cronaca nera, ma attraverso le sue bellezze e le ricchezze di un territorio che racchiude, tra la cornice marina della Riviera dei Gelsomini, le testimonianze dell’arte e della cultura dell’antica Magna Grecia e dell’età romana. Alla fine a trionfare fu Agrigento. La Locride non riuscì a passare la selezione. Una decisione che lasciò l’amaro in bocca, ma la voglia di far conoscere il territorio per le bellezze che offre non è mai svanita.

Gli incontri per la candidatura

Adesso a contendersi il riconoscimento per l’anno 2027 sarà la città di Reggio Calabria. L’attuale Capitale è Pesaro (2024), la città già designata per il 2025 è, come detto, Agrigento, per il 2026 è L’Aquila. A coordinare gli incontri per la candidatura della città dello Stretto è il sindaco Giuseppe Falcomatà. Alle due riunioni fino ad oggi svolte hanno preso parte e hanno offerto il loro contributo, oltre ai rappresentanti del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, i rappresentanti della Camera di Commercio, del Museo Archeologico nazionale, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, della Consulta Politiche Sociali e Culturali, del Museo Frangipane, del Museo Diocesano, Accademia delle Belle Arti, Confindustria, Planetario Pythagoras, Fondazione Piccolo Museo San Paolo.

La proposta: Reggio Calabria al centro del Mediterraneo

Tema portante della candidatura è «Reggio Calabria al centro del Mediterraneo che pone la città dello Stretto come baricentro culturale di contaminazione tra culture». «È questo – si legge in una nota del Comune al termine del secondo incontro – un aspetto fondante dell’identità reggina con le stratificazioni storiche che affondano le radici nella tradizione magno greca e che proiettano Reggio in un orizzonte inclusivo, accogliente, basato sulla promozione di una cultura di pace, di dialogo, di solidarietà e integrazione tra i popoli del Mediterraneo». L’obiettivo è valorizzare la fitta rete museale cittadina, la collaborazione tra le istituzioni e le realtà associative, i luoghi di interesse culturale, i monumenti e i simboli identitari della comunità, gli spazi e i beni comuni dove si realizzano eventi, spettacoli, incontri, ma anche la cultura intesa in senso enogastronomico, con la valorizzazione delle produzioni tradizionali che costituiscono una ricchezza identitaria e un motivo di interesse anche in senso turistico. Da valorizzare inoltre il complesso dei Festival già realizzati, la collaborazione con altri Enti e la prosecuzione degli eventi storicizzati cui si affiancherà un programma ad hoc che tenga conto delle specificità e delle tante eccellenze territoriali.

Falcomatà: «Al centro concetti come inclusione, solidarietà e accoglienza»

«E’ un esercizio che ci vede protagonisti e che servirà in ogni caso a fare rete e programmare lo sviluppo della proposta culturale e la valorizzazione del nostro territorio, delle nostre eccellenze, delle peculiarità, in maniera più possibile integrata e condivisa», afferma il sindaco Falcomatà, che aggiunge: «La proposta individua la nostra città come una sorta di baricentro, non solo geografico, nel cuore del Mediterraneo, crocevia di culture e tradizioni, usi e costumi partendo da una storia di contaminazioni culturali, che da sempre caratterizzano il nostro territorio, e che si proietta nel presente e nel futuro, attraverso i concetti di inclusione, solidarietà ed accoglienza che appartengono alla nostra comunità. Puntiamo quindi ad esaltare la nostra identità in chiave culturale, valorizzando quanto di meglio abbiamo e programmando nuovi obiettivi, con il fine di creare ulteriori condizioni di sviluppo non solo in senso strettamente culturale, ma anche turistico, commerciale ed occupazionale. Rispetto a tutti ai tanti focolai di guerra disseminati nel mondo vogliamo riportare al centro dell’attenzione la cultura del rispetto dell’altro, della pace, dell’incontro, in una terra in cui, anche attraverso la cultura, tutto questo è possibile».

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