ROMA «Siamo sull’orlo di un disastro, sul limite di un baratro. Lamentiamo da 10-15 anni che la fauna selvatica fuori controllo è un problema enorme ed oggi stiamo raccogliendo i frutti del non essere stati ascoltati. La peste suina è un problema squisitamente commerciale, è un problema di relazioni commerciali tra l’Italia e il resto del mondo. La presenza del virus sul territorio italiano non mette a rischio la salute. Il problema è che può veicolare attraverso la carne in Paesi esteri dove il virus della peste non c’è. Quindi da quando noi abbiamo avuto il virus in Italia l’esportazione di carne suina verso la Cina, il Giappone, l’Asia in generale e verso alcuni paesi dell’America è stata bloccata pochi giorni dopo creando un danno all’export. Da stime fatte da Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) può essere valutato tra i 20 e i 30 milioni di euro al mese. Poiché la peste è arrivata in Italia a gennaio 2022, finora abbiamo accumulato oltre mezzo miliardo di danno all’export». Lo ha detto Rudy Milani, presidente della Federazione nazionale dei suinicoltori di Confagricoltura, a ’24 Mattino’ su Radio 24.
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