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Sul caos all’ospedale di Cosenza i consiglieri regionali del Pd si sono svegliati (con 24 ore di ritardo)

Assenti al sit in di ieri, Bevacqua e Iacucci chiedono un «incontro urgente» al dg De Salazar, che accetta. Iniziativa col partito provinciale

Pubblicato il: 03/09/2024 – 12:20
Sul caos all’ospedale di Cosenza i consiglieri regionali del Pd si sono svegliati (con 24 ore di ritardo)

COSENZA Fuori tempo massimo. Se ieri i consiglieri regionali erano i grandi assenti – al pari della cittadinanza – al sit-in organizzato dal loro stesso partito (qui la notizia), con 24 ore esatte di distanza tornano in argomento, ma a mezzo comunicato stampa. «Ne siamo convinti anche noi, da sempre. Le battaglie meramente politiche e in qualche caso anche strumentali devono stare fuori dalle corsie degli ospedali. Non possono esistere partiti e appartenenze sul diritto alla salute, né battaglie sulla pelle dei calabresi. E tuttavia, ciò non basta a esimere il direttore generale dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dottor de Salazar, dal dover fornire puntuali spiegazioni su quanto sta accadendo all’interno del principale hub della provincia di Cosenza».
Così, in una lettera aperta inviata al dg dell’Annunziata de Salazar, scrivono il capogruppo Pd in consiglio regionale Mimmo Bevacqua, il vicepresidente del Consiglio regionale Pd Franco Iacucci e il presidente del consiglio comunale di Cosenza Giuseppe Mazzuca, anche lui assente ieri, così come il sindaco Franz Caruso che ha però mandato una lettera – e scritto un post sui social – motivando l’assenza con motivi di salute.
«Non è nostra intenzione colpevolizzare nessuno e non abbiamo ricette last minute da offrire alla piazza mediatica – continuano i tre esponenti del Pd cosentino – la materia è troppo seria e complessa. Ma non possiamo stare a guardare, perché abbiamo delle precise responsabilità morali e civili in nome nei confronti dei cittadini che rappresentiamo. Medici che abbandonano il proprio lavoro, polemiche quotidiane con genesi interna al personale medico, gran caos in pronto soccorso nonostante la recente e mediaticamente risonante inaugurazione, subito offuscata dal primo importante temporale di stagione. Un quadro generale che provoca, inevitabilmente, un clima di generale sfiducia nei confronti del presidio, nonostante annunci spendibili e roboanti come quello che giustamente accompagna l’imminente arrivo della professoressa Franca Melfi, luminare di Calabria, a dar manforte al progetto dell’Annunziata».
«Con quale personale e con quali risorse si procederà al rilancio del nevralgico presidio ospedaliero?» chiedono Bevacqua, Iacucci e Mazzuca. «Siamo qui per capire e, ove possibile o ove concesso, dare una mano. L’ospedale è di tutti e non merita il clima depressivo che si agita dentro e fuori e non lo merita soprattutto il personale medico e paramedico che stoicamente si impegna giorno e notte».
«Chiediamo, pertanto, un incontro urgente proprio al dg de Salazar – conclude la lettera aperta dei dem –. Si confronti con noi al più presto, così da analizzare insieme le forti criticità presenti. Il nostro è solo spirito collaborativo e costruttivo. Il principale nostro obiettivo è salvaguardare la sanità pubblica e il ruolo e la funzione della rete ospedaliera e dell’hub cosentino».
Bevacqua, Iacucci e Mazzuca hanno poi annunciato una imminente iniziativa del gruppo regionale del Pd, di concerto con il partito provinciale, «per affrontare con la massima attenzione la situazione della sanità a Cosenza». Prove di dialogo – magari stimolate dal guccioniano Mazzuca – in un partito lacerato e scosso da sotto-correnti più turbinose di quelle dello Stretto?

La disponibilità di De Salazar

«Sono immediatamente disponibile ad incontrare gli esponenti regionali del PD per un confronto sereno e soprattutto costruttivo, sull’Ospedale di Cosenza»: così lo stesso De Salazar in risposta alla lettera aperta di Bevacqua, Iacucci e Mazzuca. «Sono altresì pronto ad accogliere eventuali utili suggerimenti, nel convincimento che l’Annunziata è un bene pubblico comune, presidio di salute che necessita dell’impegno di tutti, ciascuno per la propria parte, nel rispetto che si deve alle Istituzioni e ai ruoli istituzionali che abbiano l’onore e il privilegio di interpretare». (euf)

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