COSENZA Appena due anni fa giocava in serie D, neanche da titolarissimo, e voleva appendere le scarpette al chiodo. «Basta – aveva detto ai suoi genitori – torno a lavorare». Oggi Tommaso Fumagalli, 24 anni di Bellinzago Lombardo com’è tipicamente lombardo il suo cognome, è il volto nuovo della serie B e il leader dell’attacco del Cosenza calcio, orfano di quel Gennaro Tutino scappato via, direzione Genova, dopo un’annata da sogno in maglia rossoblù. Gli sono bastate cinque partite ufficiali (una di Coppa Italia e quattro di campionato) per mettere in mostra tutte le sue qualità tecniche. Col numero 10 sulle spalle, l’ex Como può essere considerato già uno gli elementi più interessanti di questo inizio di stagione cadetta. Con il Cosenza ha realizzato due gol (bellissimo quello al “Barbera” di Palermo domenica scorsa) e un assist decisivo a capitan D’Orazio nella partita d’esordio al “Marulla” contro la Cremonese. Senza contare le giocate di classe e i tiri da fuori area (sua specialità) che hanno messo a dura prova i portieri avversari. Il suo talento non è passato inosservato, la rete che ha permesso ai Lupi di pareggiare contro la corazzata di Dionisi, grazie anche alla spinta dei tifosi che hanno votato in massa per lui, è stata premiata dalla Lega B come la più bella della quarta giornata. Insomma, se la squadra silana era alla ricerca di un erede di Tutino, quello potrebbe essere proprio Fumagalli.
L’approdo in riva al Crati lo scorso 23 luglio, con la mente dei tifosi tutta rivolta al caso Tutino. In pochi in quel momento avevo prestato attenzione a quell’attaccante che con il Como, seppure non da protagonista assoluto, aveva da poco ottenuto la promoziome in serie A. Il club lombardo lo aveva ingaggiato a gennaio dalla Giana Erminio in C, per una cifra vicina ai 300 mila euro. Fino a quel momento “il Puma” (questo il suo soprannome) aveva messo a segno 12 gol in 21 partite, ottenendo il titolo di capocannoniere del girone A. Non male per un calciatore che fino all’anno prima non riusciva a lasciare i Dilettanti e proprio per quel motivo stava per abbandonare il suo sogno.
Diego Milito come punto di riferimento nel calcio, LeBron James nel basket e Sinner nel tennis, Tommaso Fumagalli non ha nascosto in passato la sua passione per le serie tv, su tutte “Narcos”. E poi i cinepanettoni di qualche anno fa, «perché fanno ridere», ha rivelato durante un’intervista a Como. Oggi, in questa nuova avventura calabrese, spetterà a lui regalare sorrisi e leggerezza a una piazza perennemente tormentata e in cerca dell’ennesima salvezza della sua storia recente. Dopo i quattro punti di penalizzazione inflitti alla società la scorsa settimana dal Tribunale Federale Nazionale, mantenere la categoria sarà più complicato del previsto, ma con un Fumagalli così sperare è lecito. (fra.vel.)
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