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Pericolo ‘ndrangheta sui Giochi Olimpici di Milano-Cortina, scattano i controlli nei cantieri

La direttiva del ministero dell’Interno. Un affare da 3,6 miliardi di euro che ovviamente stuzzica gli appetiti delle cosche

Pubblicato il: 04/09/2024 – 6:40
Pericolo ‘ndrangheta sui Giochi  Olimpici di Milano-Cortina, scattano i controlli nei cantieri

MILANO La criminalità organizzata calabrese mette nel mirino i giochi Olimpici di Milano-Cortina. Recentemente la procuratrice Alessandra Dolci, a capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano, aveva confermato il “new deal” dei clan calabresi, sempre più convinti della possibilità di fare affari con gli appalti legati alle grandi opere ed ai grandi eventi. «C’è un’assoluta e totale accentuazione della dimensione economica delle mafie nel Nord Italia. Tante imprese mafiose o contigue alla criminalità, soprattutto calabrese, che hanno adottato modelli comportamentali tipici della criminalità economica».

La direttiva del ministero

La Direzione investigativa antimafia ha avviato una attività costante di monitoraggio di tutte le variabili legate ai Giochi, dai contratti stipulati ai controlli nei cantieri fino al reclutamento dei lavoratori. Si parla di un affare da 3,6 miliardi di euro che ovviamente stuzzica gli appetiti delle cosche pronte a mettere le mani sulla pioggia di euro destinati alla realizzazione dell’evento. In tal senso, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha firmato una direttiva per «coniugare l’esigenza di controlli accurati per tutelare gli ingenti investimenti pubblici, con quella del rispetto dei tempi previsti per la conclusione dei lavori». La direttiva del ministero sollecita una serie di controlli a tappeto nei cantieri, «la gestione dei cantieri e il sempre più articolato sistema di sub-affidamento costituiscono le fasi nelle quali si registrano maggiori evidenze delle presenze mafiose». Il Comitato ritiene che il ricorso «agli accessi nei cantieri costituisca un indispensabile strumento per la prevenzione dei rischi di infiltrazione mafiosa e la tutela della legalità nella fase esecutiva, rappresentando altresì un deterrente verso possibili azioni intimidatorie e un contributo alla percezione di sicurezza dei soggetti economici e della manodopera impegnata nelle attività di cantiere». Ed ancora, «le Stazioni appaltanti dovranno tenere aggiornati le Prefetture ed i Commissariati del Governo competenti sulla mappatura delle opere in corso di realizzazione, sulla dislocazione sul territorio delle aree di cantiere e sul cronoprogramma dei lavori». (redazione@corrierecal.it)

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