100 anni sono una soglia importante, un percorso di vita lungo e per di più compiuto a cavallo di tre secoli, uno che era finito da poco, l’altro attraversato quasi per intero ed il terzo alla sua prima (e caotica) parte.
Nel frattempo che dieci decenni passavano (o venti lustri giusto per dare la dimensione) è accaduto veramente di tutto. In genere si cita lo sbarco sulla luna piuttosto che le guerre mondiali, l’atomica e via elencando. Ma chissà, viene da chiedersi, come vengono percepite le piccole cose. Chissà come registrano gli occhi di un centenario, ad esempio, la differenza tra il tempo ed i dolori davanti ad un bastimento che partiva per le Americhe e le distanze azzerate di oggi con collegamenti veloci e sempre disponibili e video-comunicazioni immediate. Chissà come accolgono l’instantaneità dei messaggi (con annesse foto) rispetto alle settimane e settimane impiegate da una lettera scritta a mano ed affidata ad una spedizione. E chissà quali sono le sensazioni provate nel ripercorre vie, slarghi, piazze del luogo in cui si è nati avendo davanti agli occhi il ricordo di ciò che era e dei suoi tanti protagonisti scomparsi. Anche per queste ragioni chi raggiunge e supera il secolo di vita rappresenta un patrimonio, di resistenza e di memoria.
Queste premesse hanno animato il pomeriggio e la serata di festa ed emozione vissuta a Panettieri, piccolo centro della valle del Savuto, che ha voluto celebrare i 100 anni di vita di un concittadino illustre, Domenico Gentile. Laureatosi in filosofia nel lontano 1948 e poi tre anni più tardi in giurisprudenza, Domenico Gentile supera il concorso per l’ingresso nella magistratura ordinaria, prestando servizio per 18 anni presso il Tribunale Civile e Penale di Cosenza. Passato alla giustizia amministrativa diventa Presidente di Tar con una carriera che lo ha visto anche componente del Comitato di Controllo della Regione Calabria sulle USL e le province, presidente di Commissione Tributaria, docente di Diritto Amministrativo presso l’Università degli Studi della Calabria. Panettieri, suo paese natale, si è dunque ritrovato affianco a Domenico Gentile con il primo cittadino, Salvatore Parrotta che ha consegnato un attestato di Benemerenza a testimonianza del profondo e mai interrotto legame tra Gentile ed il suo paese natale.
«Per noi – ha sottolineato Parrotta nell’indirizzo di saluto – questo centenario non è stata solo un’occasione di festa perché questo nostro illustre concittadino non solo è stato un professionista del diritto di altissimo livello ma è stato soprattutto un esempio costante di di bontà, di coraggio, di ottimismo, di fiducia, di sani principi e di rispetto delle tradizioni. Ha dato a molte generazioni un vero e proprio esempio di rettitudine ed impegno, oggi è doveroso che la nostra comunità gli esprima i sensi di una costante e profonda gratitudine. A Panettieri Domenico Gentile è nato 100 anni fa, ci ha vissuto per anni ed ancora oggi, ogni estate, ritorna qui, per noi è motivo di grande compiacimento oltre ad essere l’occasione visibile e vivente di un collegamento con quel passato di cui noi non abbiamo esperienza diretta. A Don Micu, cosi lo chiamiamo tutti con un’espressione che nelle nostre comunità vuol dire stima e considerazione, per la tenacia con la quale non ha mai né abbandonato, né trascurato il suo legame con Panettieri, trasmettendolo a tutti i suoi familiari, siamo grati. Se è vero, come disse qualcuno, che «ciò che conta non sono gli anni della tua vita, ma la vita che metti in quegli anni», di Domenico Gentile possiamo dire entrambe le cose, tanti anni e tanta vita spesa, da integerrimo servitore dello Stato, al servizio della legge e della giustizia». «Per Panettieri – ha concluso Parrotta – un bel giorno di comunità, di memoria e di affetti».
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