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Confronto tra due naufragi: il Bayesian di Palermo e il caicco di Cutro. Una storia di ricchi e poveri

Le informative sui ritardi nei soccorsi a Steccato, l’inchiesta sulle responsabilità che hanno affondato uno dei velieri più sicuri al mondo

Pubblicato il: 05/09/2024 – 6:58
di Paride Leporace
Confronto tra due naufragi: il Bayesian di Palermo e il caicco di Cutro. Una storia di ricchi e poveri

Nella notte del 19 agosto del 2024, il capitano del veliero Bayesian ormeggiato nella rada di Palermo, comanda l’equipaggio di andare a dormire, uno resta di guardia. Lui si chiama James Cufield, ha 51 anni, neozelandese, vive in Spagna a Maiorca con la moglie. È un marinaio esperto. Lo immaginiamo “comune, insensibile, imperturbabile” come un capitano di un racconto di Conrad. Ha passato otto anni di navigazione per ricconi del globo. Naviga per conto di Mike Lynch, il Bill Gates inglese. Precedentemente è stato al servizio di un miliardario turco.
Il caicco “Summer love” il 26 febbraio 2023, era partito dalle Turchia ma non per volere di un miliardario di quel Paese ma di una rete di trafficanti di uomini. La barca trasporta 180 disperati in fuga da Iran e Afghanistan. Sono in viaggio da due giorni. Non sappiamo chi era il capitano del caicco arenatosi sulla Secca di Cutro. Conosciamo i membri dell’equipaggio chiamati scafisti che hanno provocato la morte di 94 migranti, 34 erano bambini. Gun Ufuk, 29 anni, turco, ha confessato scegliendo il rito abbreviato nel processo della Procura di Crotone.
È stato condannato a 20 anni di carcere perché responsabile di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio colposo e morte in conseguenza di altro reato. Affronteranno un processo ordinario invece Sami Fuat, 50 anni, turco anch’egli, Khalid Arsan, 25 anni, e Ishaq Hassnan, 22 anni entrambi pachistani. Un quinto scafista è annegato durante lo schianto della barca. Dei loro impresari sappiamo poco, quasi nulla. La Direzione distrettuale di Catanzaro ha aperto un’inchiesta parallela. La premier Meloni aveva assicurato di dare la caccia agli scafisti “in tutto il globo terracqueo” ma non mi sembra ci sia stato grande risultato. Li immagino i 5 marinai-scafisti con le braccia nerborute e madidi di sudore per la loro impresa fallita davanti alle coste calabresi.
Sul veliero Bayesian i morti sono stati invece 9, vittime della tempesta perfetta; 13 sono i sopravvissuti tra equipaggio e miliardari del bel mondo in vacanza e che forse si sono trovati al punto sbagliato al momento sbagliato travolti da una tromba d’aria inattesa e forse imprevedibile.
Il comandante del Bayesian è indagato dalla Procura. Interrogato tre volte dagli inquirenti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha solo pianto.
È Indagato anche l’ufficiale Tim Parker Eaton. A lui i magistrati contestano di non aver attivato i sistemi di sicurezza deputati a chiudere i portelloni dell’imbarcazione. Una «dimenticanza» che, se accertata, avrebbe fatto allagare la sala macchine. Provocato il black out. Affondato l’intero veliero. Per entrambi le accuse sono di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Indagato anche un marinaio. La procura non ha chiesto misure cautelari. Agli amici, James Cutfield dice che non è scappato mentre il veliero affondava. E che ha salvato chi poteva salvare: «Non sono come Schettino».
Alla prima conferenza stampa dopo il naufragio, il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio spiega perché ha tenuto e terrà il massimo riserbo sulla faccenda: «Il decreto 106 del 2006 vieta al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari. La legge crea ostacoli notevoli all’attività della libera informazione, ma credo che tutti i cittadini, anche i magistrati, siano tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono. Ecco perché non ho potuto dire nulla». Ne prendano nota l’Ordine dei giornalisti e i politici di cosa è la riforma Cartabia.
Sono invece pubbliche le 600 pagine dell’informativa che a Cutro indaga sulle responsabilità di Guardia di Finanza e Guardia Costiera nel disastro dei migranti. Sono noti i contenuti delle mail tra i diversi corpi dello Stato di quella maledetta notte d’inverno che affondò il caicco che di nome evocava l’estate dell’amore.
Il rimpallo delle responsabilità. Scrivono i finanzieri “Occorrerebbe avvisare la Capitanerie di Porto e passare la palla a loro”. Il comandante della Capitaneria di Porto sostiene che “il nostro aiuto è stato rifiutato”, mentre un finanziare dice “Alla Capitaneria di porto è stato chiesto un intervento ma questa non è uscita”.
A quanto pare la Marina Militare non è stata mai avvisata dal naufragio del caicco. Nessuna segnalazione. Solo alle 9,35 del mattino dopo una telefonata ha informato il Comando Sud della Marina militare. Che qualcosa non abbia funzionato lo dimostra il verbale della riunione al Viminale il 12 aprile 2024, dopo la strage in cui ci si pone il problema di rivedere le regole del salvataggio in mare e in cui si legge “Non abbiamo mai visto un reale coordinamento istituzionale da parte delle amministrazioni competenti”. Quelle mail mostrano ritardi e lentezze. “So’ migranti mesetto tranquillo”, “Noi non usciamo perché non abbiamo ricevuto nessun genere di richiesta” “Guarda noi non ce la facciamo valutate voi”. A Steccato di Cutro è mancato il coordinamento. Le richieste di soccorso arrivate da un cellulare rimasero inascoltate, tre pescatori furono i primi a salvare disperati e a recuperare cadaveri. Eppure nella sala operativa di Frontex c’erano due ufficiali italiani che non hanno battuto ciglio. Il capo del Centro di comando della capitaneria di porto nei verbali afferma: “Quella sera noi non siamo usciti perché l’operazione era stata classificata come operazione di polizia giudiziaria anche da noi in assenza di elementi di potenziale pericolo al momento della segnalazione”. Eppure il pericolo era stato più volte segnalato.
Il Bayesian la barca dei ricchi, la Summer love quella dei poveri. La prima alle 4.04 viene sollevata da un’onda. Un minuto dopo scompare.
Poi si adagia sul fondale di dritta, cioè sul lato destro. Con il veliero vanno a fondo Mike Lynch, la figlia Hannah, Chris Morvillo, sua moglie Neda, Jonathan Bloomer, la sua consorte Judy e il cuoco Recaldo Thomas. Erano le 4 del mattino anche a Steccato di Cutro. Ma le similitudini si fermano qui.
Il Bayesian è un veliero di 56 metri. Era uscito nel 2008 dal cantiere di Viareggio della Perini Navi . Ha una superficie velica di quasi tremila metri quadrati. È tra i 50 yacht a vela più grandi al mondo. Ha un albero di 75 metri, come un palazzo di quindici piani, il secondo al mondo, il più alto in alluminio. E’ affondato una sorta di Titanic. La Summer Love è invece una bagnarola.
Grazie al comandante della nave olandese Sir Robert Baden Powell, ancorata a duecento metri dal Bayesian arrivano soccorsi preziosi con un gommone che si avvicina al veliero che sta affondando. Imbarca quanti più passeggeri può: 15 persone compresa la piccola Sophie.
Undici migranti della Summer Love invece non sono mai stati trovati. Alcuni sopravvissuti sono rimasti in Calabria. Un robot, 27 sub, una squadra di 70 persone hanno recuperato i morti del Bayesian in pochi giorni. A quattro giorni dal naufragio quando è stato recuperata l’ultima salma sul molo di Porticello è scattato l’applauso. Nell’hotel di Santa Flavia non c’è più nessuno dei 15 sopravvissuti al naufragio del Bayesian. Tutti andati via con voli privati e di linea. Fino a due miliardi di dollari secondo il Sun sarebbe il massimale assicurativo del Bayesian. Il processo sarà diverso dalle inchieste su Cutro, ci saranno i migliori avvocati del mondo. Bisognerà stabilire come è possibile che uno yacht lussuoso e all’avanguardia, sia affondato all’alba in sessanta secondi a un chilometro dalla costa siciliana? Un fenomeno meteo imprevedibile? Forse.
Il tribunale dei social si è molto accapigliato sulla differenza di soccorso per ricconi e poveri. Spazio anche ai complottisti considerato i ruoli e le vicende dei viaggiatori del Bayesian. La regata europea dei nababbi naufragata a Porticello frazione di Santa Flavia, comune a 17 chilometri da Palermo, festeggiava l’assoluzione del proprietario dall’accusa di frode. Il suo ex socio, nelle stesse ore, muore nel Cambridgeshire investito da un’auto mentre fa jogging. Il caso a volte.
I migranti di Cutro hanno trovato non solo il destino avverso alla loro navigazione.
Due barche, due naufragi molto diversi. Citando le vicende di mare di Conrad: “Ci sono delle cose delle quali i libri dei comandanti non parlano affatto”.

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