COSENZA Si continua ad indagare sulla morte di Ilaria Mirabelli, la giovane cosentina deceduta in un incidente stradale lo scorso 25 agosto in Sila. Il corpo senza vita è stato rinvenuto su una strada sterrata a 50 metri di distanza rispetto alla vettura sulla quale viaggiava lungo la strada statale 108 bis, nei pressi di Lorica. La 38enne era a bordo dell’auto insieme al suo compagno di 44 anni. Da una prima ricostruzione, il mezzo avrebbe percorso alcuni metri prima di concludere la sua corsa senza scontrarsi (come era emerso nell’immediatezza dei fatti) contro un altro mezzo e neanche contro un muro di delimitazione stradale. Quello che parrebbe un tragico incidente causato da una drammatica fatalità, non convince la famiglia della giovane: decisa a capire di più rispetto a quanto accaduto. Ecco perché ha dato mandato all’avvocato Guido Siciliano per tentare di sciogliere tutti i nodi apparentemente irrisolti. Sono molti gli interrogativi che spingono ad ipotizzare un possibile e diverso epilogo.
Fatti ricostruiti e presenti nella consulenza di parte redatta dal legale della famiglia Mirabelli, mentre la procura ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti ipotizzando il reato di omicidio colposo.
Sul caso, si rincorrono le voci legate alla presenza di un ipotetico testimone che avrebbe informazioni aggiuntive rispetto a quelle raccolte dai carabinieri di San Giovanni in Fiore, ci sarebbe un video girato qualche ora prima del tragico incidente con la vittima seduta ad un tavolo con altre persone ed ancora, le ferite riportate sul corpo di Ilaria lascerebbero spazio ad una diversa interpretazione delle cause del decesso. Insomma, troppe le domande ed ancora poche le risposte. (f.b.)
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