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ascolto e sostegno

Bovalino, si rafforza l’attività dello Sportello di ascolto dell’associazione 5D

Il servizio nell’ambito del Progetto “A Voce Alta: donne protagoniste” finanziato dalla Regione Calabria

Pubblicato il: 06/09/2024 – 17:30
Bovalino, si rafforza l’attività dello Sportello di ascolto dell’associazione 5D

BOVALINO L’Associazione 5D nell’ambito del Progetto “A Voce Alta: donne protagoniste” finanziato dalla Regione Calabria, ha rafforzato l’attività dello Sportello di ascolto psicologico. L’obiettivo è quello di fornire supporto psicologico alle donne contro la violenza sotto qualsiasi forma, fisica, psicologica, economica, essa si presenti, in un ambiente sicuro e riservato, offrendo loro un luogo dove possono esprimere le proprie preoccupazioni, ricevere consulenza professionale e affrontare le sfide legate alla salute mentale, alla violenza di genere e ad altre problematiche emotive. Il Servizio fornisce inoltre informazioni e supporto legale.

Il servizio

Un servizio che vuole garantire percorsi mirati di ascolto, sostegno e accompagnamento, che tutelino in primo luogo la loro dignità, diano loro il coraggio di ribellarsi, e le aiutino a ritrovare sicurezza ed autonomia. Lo sportello è attivo a Bovalino in via degli Oleandri c/o il Centro Immigrati. Professionalità presenti: 3 Psicologi e 1 Avvocato.
Queste le modalità di accesso: appuntamento previo contatto telefonico al numero 329 968 9976 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30.
«Riteniamo importante – si legge in una nota dell’Associazione 5D – veicolare l’informazione attraverso le diverse forme di comunicazione perché, per l’emergenza sociale che rappresenta e per la valenza strutturale che assume nelle nostre comunità, il fenomeno della violenza di genere richiede di trovare, insieme a tutte le realtà del territorio, efficaci strategie di prevenzione e adeguate risposte ai bisogni».

Il progetto

Le attività del Progetto riguardano inoltre: Campagna di sensibilizzazione “Sulla stessa strada – Eleviamo le voci”. L’azione vuole coinvolgere la comunità locale e le istituzioni scolastiche in un processo di consapevolezza che rimetta al centro i temi della violenza di genere in ogni sua forma.
Corso di alfabetizzazione e facilitazione digitale per le donne. “Emancipazione digitale: la possibilità di essere molto di più” . L’azione prevede l’attivazione di un percorso di facilitazione e alfabetizzazione per le donne che vivono contesti di marginalità e isolamento.
Dall’altra parte – Produzione multimediale / cortometraggio. Il prodotto mira a esplorare e far luce sulla violenza di genere psicologica, spesso sottovalutata e sconosciuta. Attraverso un approccio multimediale coinvolgente e informativo, l’obiettivo è quello di educare il pubblico e creare consapevolezza su questo problema complesso e diffuso.
«Il fenomeno ha radici profonde e crediamo fermamente si debba lavorare con intensità sul piano dell’educazione sin dalla più giovane età per promuovere e diffondere una cultura di genere e del rispetto che sia presupposto di un reale cambiamento di mentalità, per abbattere pregiudizi e scardinare gli stereotipi culturali e sociali, terreno sul quale nasce e si alimenta ogni forma di discriminazione. Il nostro impegno è stato ed è quello di promuovere e realizzare anche iniziative di informazione e formazione rivolte in via prioritaria alle donne per fornire sempre maggiori strumenti di conoscenza (sui loro diritti, sui servizi ai quali poter accedere, sugli interlocutori ai quali rivolgersi) e di sensibilizzazione nei confronti di tutta la comunità perché si diffonda una consapevolezza più ampia e si consolidi un’attenzione permanente sul tema. In tale prospettiva rientrano le attività già proposte durante le recenti festività patronali ed eventi estivi bovalinesi, abbiamo partecipato con dei nostri poster all’infiorata, e proiettato in piazza Camillo Costanzo in diverse serate un video dal forte impatto simbolico. Le iniziative sono state volute e sostenute dalle Associazioni organizzatrici degli eventi unite da un corale rifiuto della violenza per dare voce anche alle “presenze silenziose”, delle tante, troppe donne che non possono più parlare».

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