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Valorizzazione della salicoltura, Confagricoltura c’è

Tappa a Cervia con il progetto di coltivazione del sale: «Avvicinandola all’attività agricola verrebbe potenziato il turismo»

Pubblicato il: 06/09/2024 – 13:23
Valorizzazione della salicoltura, Confagricoltura c’è

CERVIA Il percorso di Confagricoltura dedicato alla valorizzazione della salicoltura marina ha fatto tappa a Cervia (Ravenna), dove la salina, 827 ettari ricompresi nel perimetro del Parco Regionale del Delta del Po, rappresenta una delle principali ricchezze della Romagna, avendo segnato profondamente la sua cultura, la sua architettura, il suo ambiente e l’immagine del territorio. La salina, alluvionata lo scorso anno, sta ora riprendendo l’attività grazie al sostegno corale delle istituzioni e della comunità.
E’ emerso chiaramente nell’incontro ai Magazzini del sale della città adriatica organizzato da Confagricoltura con il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, il sindaco di Cervia Mattia Missiroli, l’assessore regionale al turismo, trasporti e commercio Andrea Corsini, la presidente del Parco Delta del Po Emilia Romagna Aida Morelli, il presidente della salina Giuseppe Pomicetti, il vicepresidente di Confagricoltura Emilia Romagna e Ravenna Andrea Betti, il capoprogetto Ciro Zeno e il componente della Giunta nazionale confederale Nicola Gherardi.
La tappa di oggi, dopo quelle in Sicilia, Puglia e Sardegna, è l’ultima del percorso stabilito dal coordinamento tra gli imprenditori agricoli e della produzione del sale marino italiani nato lo scorso anno a Roma, forte dei molti punti in comune tra l’attività agricola e la coltivazione del sale marino. L’obiettivo è proprio assimilare la salicoltura marina all’attività agricola, dando così riconoscimento a un comparto che opera nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’ecosistema, producendo un elemento naturale di grande valore nutrizionale. A Cervia la folta partecipazione e condivisione del progetto ha rafforzato l’impegno di tutti gli attori del coordinamento.

Le aree coltivate in tutta Italia dalle saline marine sono quasi 10mila ettari, con una produzione media annua di circa 1,2milioni di tonnellate sui circa 4,2 della quota raggiunta tra sale marino, salgemma (il minerale estratto dalla terra) e salamoia. La produzione di sale marino nazionale si attesta su un giro d’affari di poco superiore ai 60 milioni di euro.
Confagricoltura sta lavorando alla definizione di un passaggio formale legislativo che fissi i criteri normativi per assimilare la salicoltura marina con l’attività agricola. «Il nostro obiettivo è sicuramente ambizioso e non facile da raggiungere – ha affermato Gherardi – pertanto chiediamo che le Istituzioni nazionali, regionali e locali condividano con le imprese e con noi la costruzione di una positiva sinergia. Avvicinando la salicoltura marina all’attività agricola verrebbe ulteriormente potenziato il turismo, rafforzando il legame tra territorio e prodotti agroalimentari. Si lavorerebbe insieme a favore dell’ambiente e della sostenibilità del territorio, a vantaggio anche del comparto agrituristico, visto il legame tra le saline e i prodotti agricoli e agroalimentari di qualità che qui a Cervia e in Emilia-Romagna ha una dimostrazione concreta. Vediamo, quindi, l’integrazione della salicoltura di mare con l’attività agricola non solo come logica e doverosa, ma anche proficua per l’economia del Paese».

Nella foto, da sin: Betti, Gherardi, De Rosa, Zeno, Pomicetti 

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