REGGIO CALABRIA «L’autonomia differenziata è una norma fascista, come ogni legge che mina la democrazia, i diritti e l’uguaglianza fra le persone. Le cose vanno chiamate col loro nome e dobbiamo continuare a costruire un’alternativa di programma e di coalizione ai governi di destra della Regione e del Paese». Lo ha detto il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervenendo, a Bagnara, alla festa provinciale del Partito democratico. Per Falcomatà «la riforma Calderoli è un accordo fra partiti giocato sulla pelle dell’Italia e sul futuro dei cittadini. Non possiamo accettare che il presidente della Regione Calabria, dopo aver votato sì all’autonomia differenziata in Conferenza Stato-Regioni, esprima dubbi a legge ormai approvata. Se aveva perplessità poteva e doveva esprimerle nella sede giusta, svolgendo appieno il ruolo istituzionale di difesa del territorio di cui ha l’onore di essere presidente. Non l’ha fatto. Anzi, si è tirato indietro anche di fronte alla possibilità di impugnare la norma insieme ad altri presidente di Regione. Non credo che i calabresi possano continuare a farsi prendere in giro. La Regione Calabria ha tanti problemi che il regionalismo differenziato acuirà». «Non può passare inosservato – sostiene ancora il sindaco di Reggio Calabria – che dentro lo stesso partito ci sia chi esce pavidamente dall’aula per non opporsi ai diktat di fazione oppure, in Senato, che il relatore della legge sia stato un parlamentare calabrese celebrato dallo sventolio di bandiere di chi, a Pontida, invoca la secessione. Su queste basi si fonda questo governo: lo scambio delle riforme. Stanno insieme così».
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