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La missiva

Fedez alla Festa della Madonna della Consolazione, monta la polemica

Ai parroci di Reggio Calabria il rapper non piace perché ha “un linguaggio provocatorio”

Pubblicato il: 07/09/2024 – 21:20
Fedez alla Festa della Madonna della Consolazione, monta la polemica

REGGIO CALABRIA Il prossimo 17 settembre a Reggio Calabria si terrà la festa della Madonna della Consolazione, durante la quale si esibirà Fedez. Un’esibizione che ha fatto infuriare i parroci. Dalle parole alla missiva: don Giovanni Gattuso, della parrocchia San Nicola e Santa Maria della Neve, come riportato dal Corriere, ha scritto direttamente al sindaco Giuseppe Falcomatà. «Espressione di dissenso sulla scelta degli eventi civili in occasione dei festeggiamenti della Beata Vergine Maria della Consolazione», scrive nella missiva il presule. «Come uomo e sacerdote – ha scritto il religioso – avverto la necessità di esprimere il mio disagio per la scelta di un artista il cui stile e messaggi, per quanto legittimi nel contesto della libera espressione artistica, appaiono lontani dai valori che questa celebrazione incarna. Fedez, noto per il suo linguaggio provocatorio e le sue prese di posizione spesso divisive, rischia di compromettere l’armonia e la spiritualità di questo momento sacro, distruggendo la connessione profonda tra la comunità e la sua patrona».
La richiesta di don Giovanni Gattuso: «Per questo, chiedo all’Amministrazione un ripensamento sulla scelta dell’artista». Sulla stessa lunghezza d’onda anche un altro religioso, don Giovanni Zampaglione. Il giovane parroco si è interrogato sul messaggio di Fedez ai giovani, ricordando quando – nel 2019 – l’ex giudice di X Factor si presentò a una manifestazione indossando una croce con un topolino al posto del Cristo. Al momento, il sindaco Falcomatà ha rimarcato che il progetto ha avuto un costo complessivo di 300 mila euro, al quale ogni ente ha contribuito per un terzo: «Forse si dovrebbe tener conto del fatto che, per la prima volta, potremo assistere a sette concerti anziché due. Tutti completamente gratuiti. Chi ha parlato non lo ha fatto a nome della Curia, bensì per conto proprio. Dunque, ci troviamo nell’ambito dei gusti personali e della libertà di pensiero e di espressione, che è legittima e comprensibile».

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