COSENZA Il pollo di gomma, il suo preferito. La ciotola blu, quella indispensabile, nelle altre si rifiutava di bere. Il collare col sonaglino, il pallone sgonfio, logoro e bucato, eppure compagno di giochi per anni. Passeggiando lungo il sentiero del cimitero degli animali i dettagli parlano di legami profondissimi. “Non smettere mai di abbaiare, noi non smetteremo mai di chiamarti”. “Grazie per essere stato il nostro compagno di vita”. “Sei stato per noi un raggio di sole che ci ha illuminato regalandoci amore infinito”. Sulle lapidi i nomi di cani e gatti e gli epitaffi di chi li ha accuditi fino all’ultimo giorno. Adagiati vicino alle foto ci sono piccoli ricordi della loro quotidianità e tante piante e tanti fiori per rendere viva e colorata ogni tomba. C’è qualcuno che anche oggi è qui, come ogni giorno, resta seduto per oltre mezz’ora, si gode il piacere di un venticello fresco in questo settembre torrido. Poi con la mano manda un bacio alla foto della sua cagnetta e scompare lungo il sentiero, verso l’uscita.
Siamo a San Pietro in Guarano, su una collina a pochi passi da Cosenza, dove due fratelli – Federica e Francesco, 30 e 28 anni – nel 2020, in piena pandemia, hanno realizzato il primo cimitero per animali della Calabria, l’hanno chiamato La dolce quiete. «Amiamo molto gli animali, l’idea è partita dalla necessità di dare ai nostri amici pelosi un luogo di sepoltura dove poterli ricordare» spiega Federica.
«Siamo noi a occuparci di tutto nei momenti più bui di chi deve affrontare la morte di un animale domestico». Praticamente un’agenzia funebre: «Con il nostro furgone andiamo a casa o negli studi veterinari, sistemiamo l’animale nella cassa e poi ci spostiamo qui, dove procediamo alla sepoltura a cui i padroni possono assistere. Ogni tomba ha un piccolo prato di erba sintetica che si può personalizzare, una cornice di legno e uno spazio per la dedica incisa e la foto». Quando Federica parla del momento del distacco tra l’animale e il suo padrone, lo fa con garbo ed emozione. «È chiaro che per noi non sono solo clienti, chi ama gli animali non può non lasciarsi coinvolgere – sorride – ed è per questo che rispetto al nostro lavoro abbiamo due tipi di reazioni: da una parte quelli che ci ringraziano per aver creato un luogo in cui dare degna sepoltura agli animali da cui hanno ricevuto per anni amore incondizionato. Dall’altra chi ci deride, perché non condivide questa nostra visione del rapporto tra animali ed esseri umani».
In quattro anni nel cimitero di San Pietro in Guarano sono stati seppelliti circa quattrocento animali, cani soprattutto, ma ci sono anche molti gatti e anche tartarughe, conigli e criceti. «Solo chi ama gli animali può comprendere quanto profondo possa essere questo legame e quanto doloroso sia il distacco – continua Federica –. È vero che il ricordo rimane indelebile nel cuore, ma per molti è importante avere un luogo fisico in cui immaginare il proprio amico peloso, potergli fare visita, esattamente come avviene con i nostri cari. E noi – prosegue – qui diamo l’opportunità di venire quando lo desiderano, c’è chi viene spessissimo e chi solo ogni tanto. Abbiamo sistemato una panchina, si rimane in silenzio a godersi la bellezza della collina e la sensazione di serenità e quiete che questo luogo trasmette».
Tra i progetti per il futuro, quello di dotarsi di un piccolo forno crematorio per dare l’opportunità di conservare le ceneri del proprio animale. Ci sono proprietari che hanno portato qui i loro animali anche da fuori regione, Federica e Francesco hanno richieste quotidiane. «La nostra è certamente un’attività non convenzionale – aggiunge – ma possiamo dire che abbiamo realizzato tutto questo con le nostre sole forze e con grandi sacrifici, non abbiamo ricevuto aiuti o finanziamenti. All’inizio non sapevamo bene come muoverci – racconta – ma sono stati anni di grande arricchimento, professionale ma soprattutto umano. Ci ha consentito di entrare in contatto con persone che ci insegnano molto. Sa una cosa? Da quando faccio questo lavoro ho più fiducia nelle persone. Chi ama e rispetta gli animali – sorride Federica – quasi certamente rispetterà anche il suo prossimo».
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