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Il ritorno di Tutino a Cosenza dopo un’estate di fuoco. Come lo accoglierà il “Marulla”?

Domenica 15 settembre, dopo poco più di un mese dall’addio amaro del bomber napoletano, la “sua” Sampdoria sarà ospite dei Lupi

Pubblicato il: 09/09/2024 – 6:57
Il ritorno di Tutino a Cosenza dopo un’estate di fuoco. Come lo accoglierà il “Marulla”?

COSENZA Quello di Gennaro Tutino non può dirsi certo un inizio di campionato esaltante. Magari non proprio per demeriti personali, ma finora la sua Sampdoria, protagonista di un calciomercato da sogno con in testa gli acquisti di Coda e appunto del bomber napoletano, ha deluso le attese: nessuna vittoria, due pareggi e altrettante sconfitte (4 gol fatti e 6 subiti).  Certo, siamo solo all’inizio del torneo di B, ma non è un caso che dopo soltanto quattro giornate, il club blucerchiato abbia deciso di correre subito ai ripari chiamando l’esperto Andrea Sottil in panchina al posto dell’esonerato Andrea Pirlo. Troppo pochi i punti racimolati fin qui da una squadra da 20 mila abbonati (staccate tutte le altre) e con una rosa di calciatori il cui valore, nonostante le difficoltà e i paletti finanziari degli ultimi anni, supera i 35 milioni di euro.
In troppi hanno deluso: dal tecnico rimosso per mancanza di gioco e solidità tattica, ai calciatori, molti dei quali dal passato glorioso. I quattro gol realizzati dalla Samp portano le firme di Coda (doppietta), Venuti e Tutino, quest’ultimo nella gara contro la Salernitana, sua ex squadra. E proprio contro un’altra ex il prossimo 15 settembre per il bomber da 20 gol nella stagione scorsa, arriverà forse la tappa più dura e attesa di questo 2024 di soddisfazioni personali, gloria e fughe silenziose. Gennaro Tutino tornerà al “San Vito-Marulla”, uno stadio che poco più di tre mesi fa lo aveva eletto a suo beniamino assoluto, per tanti l’erede di Gigi Marulla pronto a portare i Lupi dove neanche il grande bomber era riuscito. L’estate che sta per concludersi ha raccontato, invece, una storia diversa, tormentata, snervante: riscattato dal Cosenza alla cifra di 2.5 milioni di euro allo scopo di rivenderlo a una cifra superiore, attraverso le parole del suo procuratore Mario Giuffredi («Il ciclo di Gennaro a Cosenza è finito») mai smentite o chiarite dal calciatore, Tutino ha letteralmente spezzato i cuori dei tifosi cosentini. La sua partenza felice verso una realtà che gli garantiva un meritato prestigio e guadagni nettamente superiori, ma, soprattutto, il suo comportamento, definito da tanti ambiguo nei confronti di una città che era arrivata addirittura a consegnargli il “Sigillo d’oro”, non sono piaciuti alla maggior parte degli sportivi rossoblù. Ecco perché la sfida tra la Samp e il Cosenza, arrivata forse un po’ troppo presto per far sbollire rabbia, illusioni e delusione per ciò che poteva essere e non è stato, assume una valenza doppia. Nei giorni scorsi il direttore sportivo Gennaro Delvecchio ha affermato di non sapere se Tutino «sarà o meno fischiato, son cose sue. Io – ha rivelato – l’ho solo ringraziato per la professionalità avuta in quel mese trascorso con noi in ritiro. Ora però fa parte del passato». Ma al di là di ciò che sarà domenica prossima, di tutta questa vicenda di finte bandiere, riscatti di convenienza annunciati in pompa magna, parole non dette e ipocrisia da vendere, resterà soprattutto quel finale amaro e una favola dal sapore antico che nessuno, Cosenza calcio in testa, è stato in grado di raccontare. (fra.vel.)

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