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A Cosenza il sit-in per Ilaria Mirabelli. «Una città intera chiede risposte»

Manifestazione davanti al Tribunale brutio del collettivo Fem.In. «Non puntiamo il dito ma le indagini siano più chiare»

Pubblicato il: 10/09/2024 – 12:23
A Cosenza il sit-in per Ilaria Mirabelli. «Una città intera chiede risposte»

COSENZA Verità sulla morte di Ilaria Mirabelli. E’ quanto chiede il collettivo Fem.In, questa mattina, dinanzi al tribunale di Cosenza per un sit-in pacifico. La 38ennne cosentina è morta a seguito di un presunto incidente stradale, questa l’ipotesi attuale, verificatosi lo scorso 25 agosto in Sila, a Lorica. Sul caso indaga la procura di Cosenza che ha iscritto nel registro degli indagati Mario Molinari, 44enne cosentino compagno della vittima e in macchina con lei al momento del tragico incidente. Nella giornata di ieri, nell’ufficio di procura a Cosenza, è avvenuto il conferimento dell’incarico da parte dei sostituti Procuratori della Repubblica, Donatella Donato e Mariangela Farro, al perito Fausto Carelli Basile per l’esecuzione di accertamenti tecnici irripetibili da eseguire sul veicolo sequestrato: l’auto modello Volkswagen sulla quale viaggiava la coppia. L’attività si svolgerà il prossimo 20 settembre alla presenza di tutte le parti coinvolte.

«Una ragazza ha perso la vita in circostanze ancora poco chiare. C’è una città intera che chiede risposte. Da parte delle istituzioni non ci sono state smentite, delucidazioni. Siamo qui anche perché vorremmo istituzioni più vicine». Lo ha detto al Corriere della Calabria Vittoria Morrone del collettivo Fem.In. «Non siamo qui oggi per fare un processo, non facciamo nomi e non puntiamo il dito contro nessuno. Chiediamo indagini fatte con dovizia di particolari». «Sono arrabbiata ed emozionata – ha detto ancora Morrone – nel dare voce a questa sensazione. Il giorno dopo la tragedia il luogo dell’incidente non è stato transennato, chiunque avrebbe potuto avere accesso».

I dubbi sulla dinamica

Tra i quesiti oggetto di verifica, la compatibilità dei danni riportati dalla vettura con il presunto incidente mortale, la comparazione tra le «tre gravi ferite» riportate dalla vittima e il sinistro ed ancora la possibilità di stabilire chi effettivamente fosse alla guida del mezzo. Molinari ha sempre dichiarato di essere stato passeggero e non conducente. I dubbi sui quesiti ai quali l’ingegnere incaricato dalla procura è chiamato a fare chiarezza, hanno convinto la famiglia della 38enne a sollecitare, tramite il legale di fiducia l’avvocato Guido Siciliano, un approfondimento delle dinamiche dell’accaduto. Nei giorni scorsi, il legale ha presentato una querela con ipotesi di omicidio e omicidio stradale, cui è seguita l’iscrizione nel registro degli indagati di Mario Molinari. (f.b.)

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