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Catanzaro, l’area Talerico perde i primi pezzi: si staccano Procopi e Barberio

I due consiglieri comunali abbandonano il progetto politico dell’ormai ex alleato del sindaco Fiorita. Che replica: è il mercato delle vacche

Pubblicato il: 11/09/2024 – 14:59
Catanzaro, l’area Talerico perde i primi pezzi: si staccano Procopi e Barberio

CATANZARO «A seguito di un’attenta riflessione maturata sulla scia delle recenti vicissitudine politiche e amministrative al Comune di Catanzaro, abbiamo assunto la decisione di avviare un nuovo percorso autonomo non riconoscendoci più nella posizione espressa dal consigliere regionale Antonello Talerico». Lo annunciano i consiglieri comunali di Catanzaro Antonio Barberio e Giulia Procopi. «La nostra scelta – aggiungono Barberio e Procopi – è frutto di un’analisi più complessiva dei nuovi scenari che si sono aperti dopo le fratture emerse all’interno della maggioranza e la decisione dello schieramento, che si rifà alla guida del consigliere Talerico, di abbandonare la propria rappresentanza in giunta. Nel prendere le distanze dalle conseguenti azioni, e ringraziando Talerico per il percorso finora condiviso, comunichiamo la volontà di staccarci dalle pregresse appartenenze politiche in attesa di future determinazioni».   Secondo i “bene informati”, Barberio e Procopi, ritenuta molto vicina alle posizioni dell’ex presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini, potrebbero far parte della nuova maggioranza comunale che dovrebbe nascere al termine della verifica avviata al Comune per superare la crisi aperta dall’azzeramento della Giunta deciso dal sindaco Nicola Fiorita.

La replica di Talerico

«La decisione dei consiglieri Antonio Barberio e Giulia Procopi di rimanere a sostegno della maggioranza di Fiorita non ha nulla di politico e, ciò lo dimostra lo sterile comunicato dove non emerge né la valutazione politica, né il percorso politico preferito». Così replica Antonello Talerico, consigliere comunale di opposizione. «In realtà – aggiunge Talerico – la scelta dei consiglieri Barberio e Procopi – sempre ipercritici nei confronti della gestione Fiorita –  dipende esclusivamente da valutazioni di opportunità personale e verosimilmente da proposte utilitaristiche che Fiorita avrà offerto loro, così come è stato fatto al Gruppo di Azione e ad altri consiglieri che hanno deciso di non abbandonare la maggioranza – o di fingere di essere all’opposizione. I consiglieri Barberio e Procopi pretendevano dal sottoscritto garanzie o prebende, che non ho inteso garantire, trattandosi di richieste che con la politica non hanno nulla a che fare e, che disegnano un quadro allarmante delle dinamiche che caratterizzano il Consiglio comunale del capoluogo di Regione. Anche loro hanno avuto paura che si potesse ritornare al voto, anche loro hanno avuto paura di perdere i bonus e le indennità connesse alla carica di consigliere comunale. La nostra decisione di passare all’opposizione aveva messo in conto quella di perdere una buona parte dei nostri consiglieri che purtroppo si ispirano più ad esigenze personali e non a quelle della politica o al senso di appartenenza ad un gruppo politico.  Abbiamo sempre preservato come gruppo i due consiglieri Barberio e Procopi che in due lunghi anni hanno fatto registrare un solo intervento in aula, nonostante i tanti consigli comunali e le plurime commissioni consiliari celebrate. I consiglieri Barberio e Procopi con il loro guru l’ex consigliere regionale Mimmo Tallini hanno deciso di chiudere un accordo con il sindaco Fiorita, pronto a fare patti anche col diavolo – alla faccia del cambiamento tanto proclamato.  Anche l’uscita dai nostri gruppi consiliari del consigliere comunale Raffaele Serò, non è stata una scelta del predetto consigliere – per come lo stesso subdolamente aveva lasciato intendere – bensì si è trattato di un allontanamento deciso dal Gruppo poiché l’agire politico non era compatibile, ovvero non era in linea con il nostro, tant’è che il consigliere Serò prima di lasciare il nostro gruppo consiliare era stato – mesi addietro – rimosso anche dalla mia struttura regionale, laddove percepiva una indennità mensile.  Così anche la rottura con il consigliere comunale Francesco  Scarpino è stata una decisione che avevo già anticipato allo stesso in data 7 agosto 2024, anche in ragione della diversità di vedute sulla vicenda bando rifiuti – che comunque si era conclusa con il ritiro dell’atto amministrativo, senza alcun danno per i lavoratori -e, che avevano condotto lo stesso ad assumere una posizione ipercritica nei confronti del nostro assessore Giorgio Arcuri.  Ed infine – prosegue Talerico – rimaniamo in attesa che altro consigliere comunale, ovvero Rosario Lostumbo ufficializzi la sua uscita dal nostro Gruppo, avendola noi sollecitata da tempo, in quanto il consigliere Lostumbo ha tenuto un percorso politico autonomo ed indipendente, nonostante allo stesso sia stato concesso di gestire e collaborare con il settore delle Politiche sociali pel tramite del terzo assessore da me nominato nella persona di Giusy Pino, la quale di fatto era divenuta un assessore in quota Fiorita, nonostante inizialmente fosse stata tacciata di essere di destra.  Vieppiù nonostante lo scrivente sia uscito dalla maggioranza – unitamente ad altri due consiglieri – il sindaco Fiorita è intenzionato a confermare l’assessore Giusy Pino – indicato dallo scrivente-, che consentirebbe al sindaco di continuare ad avere il sostegno in Consiglio del consigliere Rosario Lostumbo (candidato nelle liste vicine alla Lega) e di altro consigliere comunale non di sinistra (non si comprende se di maggioranza o di opposizione).  Un vero e proprio mercato delle vacche a cui alcuni consiglieri si sono prestati pur di salvare poltrona e benefici, nonostante tutti i predetti consiglieri abbiano sempre aspramente criticato l’agire del sindaco Fiorita (abbiamo chat piene di lamenti e mal di pancia, lette da tutta la maggioranza) e più volte sono stato sollecitato da costoro a valutare di uscire dalla maggioranza.  E questa sarebbe la sinistra che voleva il cambiamento? Questa sarebbe la sinistra che diceva di voler allargare a sinistra?  Ma a quale sinistra? Quella che accetta ogni compromesso e con tutti pur di mantenere opportunità e convenienza personale. Non ho fatto nulla per trattenere questa tipologia di consiglieri. Non mi sono prestato al compromesso come invece hanno fatto gli altri. In queste condizioni – conclude Talerico – avremo sempre un sindaco sotto scacco e ricattato dai singoli consiglieri, che di volta in volta, chiederanno di esprimere assessori, di nominare consulenti o di affidare incarichi ed alzeranno sempre più la posta. Poi che l’azione di governo sia ingessata non frega niente a nessuno».

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