ROMA – Via libera della maggioranza, con 157 voti favorevoli e 109 contrari, all’articolo 18 del ddl sicurezza che modifica le norme sulla cannabis light, di cui viene vietata la coltivazione e la vendita, e che dunque viene equiparata alla cannabis sostanza stupefacente. La norma riguarda le inflorescenze, anche di cannabis a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli industriali consentiti. La legislazione italiana attuale, che risale al 2016, consente la coltivazione di canapa per scopi industriali, purché’ il contenuto di Thc – la sostanza psicoattiva – non superi lo 0,2%. La nuova normativa, invece, proibisce il commercio, la lavorazione e l’esportazione di foglie, infiorescenze, resine e di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa. Nell’articolo approvato del ddl sicurezza si fa una premessa: «Al fine di evitare che l’assunzione di prodotti costituiti da infiorescenze di canapa (cannabis sativa L.) o contenenti tali infiorescenze possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico del soggetto assuntore, comportamenti che espongano a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica ovvero la sicurezza stradale».
«La cannabis quando è a basso contenuto di Thc ha effetti psicotropi pari al basilico, la noce moscata è più drogante della sostanza che state rendendo illegale», ha affermato la dem Rachele Scarpa. «State facendo saltare una intera filiera», ha avvertito Gianmauro Dell’Olio del M5s. «Le mafie brindano al fatto che un pezzo dell’economia va nell’illegalità. Il Tar dice che cannabis light non è sostanza stupefacente e voi oggi la mettete fuori legge?», dice Angelo Bonelli (Avs). L’Aula ha bocciato, tra gli altri, anche un emendamento di Azione, votato in parte a scrutinio segreto, che puntava a salvaguardare “i prodotti finali” che rispettassero “le normative nazionali vigenti al 31 agosto 2024”. (ANSA)
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