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Commissioni, il rinnovo all’orizzonte. Il centrodestra pronto a fare “bottino pieno”

Gli organismi saranno convocati nella prossima settimana. La maggioranza opziona anche la Vigilanza, destinata a Forza Italia: ma Azione punta i piedi

Pubblicato il: 13/09/2024 – 12:19
Commissioni, il rinnovo all’orizzonte. Il centrodestra pronto a fare “bottino pieno”

REGGIO CALABRIA Il rientro dopo la pausa estiva al Consiglio regionale è sempre, storicamente, molto soft, e anche questa volta è stato così, ma a Palazzo Campanella l’agenda è destinata a infittirsi nella prossima settimana. A rompere il ghiaccio, nei giorni scorsi, la terza e la sesta Commissione, che si sono riunite per due sedute nel complesso di routine, utili comunque a far riassaporare ai consiglieri regionale il clima in vista della seconda metà della legislatura regionale.  Certo lo sprint che ha caratterizzato i primi due anni sembra oggettivamente difficile da ripetere, ma il Consiglio regionale sarà chiamato comunque a importanti sfide nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Il dossier più impellente però è quello, tra il politico e l’istituzionale, del rinnovo delle Commissioni, dossier che generalmente vene affrontato per prassi in contemporanea con il rinnovo dell’Ufficio di presidenza ma che invece questa volta è stato sganciato seguendo un percorso autonomo. E così l’Ufficio di presidenza è stato rinnovato – e confermato con la guida del presidente Filippo Mancuso – a febbraio e quello delle Commissioni – da adempiere comunque non oltre i sei mesi dall’Ufficio di presidenza – si è trascinato fino a dopo l’estate. Secondo fonti qualificate di Palazzo Campanella, tuttavia, a breve lo stesso Mancuso dovrebbe convocare le Commissioni – le sei permanenti e le due speciali – per il rinnovo della loro composizione: la data cerchiata in rosso potrebbe essere venerdì prossimo, 20 settembre. Il tema è comunque anche, e molto, politico, perché è evidente che le postazioni, soprattutto quelle della presidenza, sono materie “appetibili”.

Lo stato dell’arte e le prospettive

Allo stato, la “fotografia” è questa: Forza Italia ha una sola presidenza, la terza, con Pasqualina Straface, la Lega, anche per via degli “acquisti” della scorsa primavera, ha quattro presidenze, con Pietro Raso (la quarta, Ambiente), Giuseppe Mattiani (la quinta, Riforme), Katya Gentile (la sesta, Agricoltura) e Pietro Molinaro (Anti-‘ndrangheta), Fratelli d’Italia ha due presidenze, con Luciana De Francesco (la prima, Affari istituzionali), e Antonio Montuoro (la seconda, Bilancio), infine c’è la Vigilanza che per prassi (non sempre rispettata, bisogna precisare) spetta all’opposizione ed è finita al Movimento 5 Stelle con Francesco Afflitto. Ovviamente, il tema presidenze di Commissione rientra anche in un quadro di equilibrio all’interno della maggioranza un equilibrio che però si è parecchio alterato, se sono si pensa che Forza Italia ha sette consiglieri ma una sola presidenza mentre la Lega ha sei consiglieri ma ben quattro presidenze. Com’è palese, i conti non tornano ma secondo quanto emerso nelle ultime settimane e nell’ultima Conferenza dei capigruppo il “nodo” verrebbe sbrogliato nel senso che il centrodestra al rinnovo farebbe l’en plein confermando le presidenze attuali (che non cambierebbero) e “prendendosi” anche la Vigilanza che verrebbe così “strappata” all’opposizione. Fonti accreditate sostengono che la casella alla fine andrà a Forza Italia, che ha un debito storico con Domenico Giannetta e che, per non esasperare i rapporti nella coalizione e soprattutto i rapporti con la Lega (penalizzata nel “rimpastino” di Giunta da parte del presidente Roberto Occhiuto), non avanzerebbe pretese sulle altre Commissioni, ma in realtà nella maggioranza si sarebbe aperto un “vulnus” con Azione, che in virtù dei suoi due consiglieri (Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano) rivendica maggiore spazio e non ha fatto mistero di puntare anch’essa alla Vigilanza. E’ un “nodo” politico che alla fine sarà sbrogliato ma che non sarà così facile da sbrogliare, anche se la deadline del 20 settembre potrebbe aiutare le trattative. Così come si dovrà capire come il centrosinistra reagirà al “bottino pieno” del centrodestra: finora i capigruppo di minoranza si sono limitati a una nota di fuoco ma forse servirà qualcosa di più di una rimostranza sui giornali.  (a. cant.)

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