COSENZA «E’ arrivato il momento di salutarvi». Il colonnello Saverio Agatino Spoto lascia il comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza, da lunedì diventerà Capo stato maggiore dei carabinieri legione Lazio mentre al suo posto arriverà il colonnello Andrea Mommo, attualmente Capo di Stato Maggiore della Legione Carabinieri Calabria. Questa mattina il saluto ufficiale in Caserma, un incontro con la stampa per raccontare gli sforzi ed il lavoro intenso di tre anni riempiti da operazioni di contrasto alla criminalità organizzata, agli illeciti ambientali, alla risoluzioni di alcuni spinosi cold case ed ancora alla cattura di pericolosi latitanti. Dai maxi blitz “Reset” e “Recovery“, contro la ‘ndrangheta cosentina, a quelli conclusi nella Sibaritide con l’operazione nome in codice “Athena” e sul Tirreno Cosentino dove sarebbero stati disvelati gli “Affari di famiglia” di alcuni gruppi che insistono in quella porzione di territorio della provincia bruzia. Per quanto concerto gli omicidi, il comandante Spoto ha diretto le operazioni che hanno portato all’arresto dei presunti responsabili dei delitti Pasquale Aquino (consumato a Corigliano Rossano) e del duplice omicidio dei coniugi Scorza-Hedli, a Castrovillari. Senza dimenticare l’arresto dei fuggitivi, Luigi Galizia, Edgardo Greco e Leonardo “Nino” Abbruzzese alias Castellino. «Insieme ai miei carabinieri abbiamo raggiunto veramente importanti risultati non soltanto operativi ma risultati che hanno dato un contributo alla popolazione in termini di vicinanza e di prossimità». Sul piano operativo «ci siamo concentrati, come sempre ma ancora di più, nel contrasto e nella lotta ad ogni forma di crimine, sia organizzato che quello comune, raccogliendo nel tempo dei risultati veramente considerevoli».
Non solo ‘ndrangheta, l’impegno dell’Arma dei Carabinieri è rivolto anche al contrasto dei reati ambientali. «Ci siamo impegnati tanto, in questi ultimi tempi ci siamo arricchiti di nuove professionalità ed abbiamo volto lo sguardo attento ai reati ambientali, alla tutela dell’ambiente in generale e anche in questo caso sono state diverse le operazioni di prevenzione e di controllo effettuate».
«Cosenza è una città sicura perché anche dopo queste operazioni può contare su un controllo del territorio, non solo dell’Arma dei carabinieri ma da parte di tutte le forze di polizia, veramente capillare sotto il coordinamento della prefettura di Cosenza», sostiene Spoto. Che aggiunge: «Si cerca in maniera attenta e dinamica di porre un freno a qualsiasi episodio criminale». Infine il ringraziamento «ai miei carabinieri, donne e uomini fantastici che non mi hanno fatto mai sentire solo, che mi hanno fornito tutto l’apporto e il sostegno possibile e insieme a loro e solo grazie a loro siamo riusciti a ottenere questi risultati». Il colonnello si congeda, il sorriso prova a nascondere l’emozione: gli occhi lucidi “tradiscono” Spoto pronto ad assumere un incarico prestigioso.
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