COSENZA «La Calabria è ferma al palo ma sull’alta velocità c’è stato un forte impulso del Pd e della giunta Oliverio, il primo documento tecnico è stato prodotto da noi e inviato al governo nazionale che aveva anche individuato i fondi per uno studio di fattibilità, poi però non se ne fece nulla, i tempi sono stati lunghi»: così Roberto Musmanno, ex assessore alle Infrastrutture nella giunta regionale Oliverio, ospite oggi della Festa dll’Unità a Cosenza. «Si parla di Salerno-Reggio Calabria ma la vera provocazione sarebbe stata parlare di Reggio Calabria-Salerno, mettendo al centro il tratto terminale ovvero calabrese trattando la Calabria come regione di serie A. Il problema – ha aggiunto il docente Unical – è un problema di risorse che attualmente non ci sono, dunque si procede con il contagocce in infrastrutture che servono Basilicata e Puglia. Forse ci fermeremo a Praia a Mare. I calabresi si facciano sentire, la deputazione e le amministrazioni sono state un po’ assenti tranne qualche eccezione in casa Pd».
Proprio dal Pd parla Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo: «Abbiamo un grande bisogno di connettere la Calabria al resto d’Italia, parliamo di investimenti che non ci sono stati come dimostra il Pnrr che è una grande occasione sciupata. Il governo è una sorta di re Mida al contrario: avevano a disposizione – attacca Picierno – un sacco di fondi per recuperare il divario e invece questa opportunità si è persa. L’Europa ha investito tanto per “integrare”, basti guardare agli 800 miliardi di cui parla Mario Draghi, mentre in Italia si parla di autonomia differenziata: quindi di disintegrare. Le dichiarazioni di Occhiuto mi hanno strappato un sorriso e alle sue lamentazioni sul ddl Calderoli dovrebbero seguire dei fatti, io spero che si faccia una battaglia comune contro questo scempio».
Da Salvatore Margiotta, già sottosegretario alle Infrastrutture, un commento in chiaroscuro sulla «occasione rappresentata dal Pnrr con investimenti importantissimi soprattutto sulle infrastrutture e soprattutto al sud, i soldi ci sono ma questo governo ha rallentato moltissimo. Si litiga sui tracciati quindi le opere rischiano di bloccarsi, il 2026 come data per completare l’opera mi sembra una chimera – conclude – ma una prima parte si può fare, salvo poi prendere l’impegno di finanziare la seconda parte con fondi extra-Pnrr. Quell’impegno è sancito da una legge quindi si può riportare in vita grazie a un impegno della politica in modo unitario, senza mettere bandierine. Litigare sul tracciato è quanto di più sbagliato si possa fare, come anche la 106 dimostra, è il modo migliore per bloccare tutto». (em-euf)
Bruno Bossio (Pd): «Rompere il silenzio sulla cancellazione dell’alta velocità in Calabria»
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