COSENZA «Stasera alla Festa dell’Unità discuteremo sul come costruire la città unica. Bando alla confusione e ad ogni tipo di strumentalizzazione. Il Pd di Cosenza è unito sull’ obiettivo di realizzare la città unica. E proprio perché è così sbaglia chi omette di evidenziare la responsabilità della maggioranza di governo di centrodestra alla Regione per aver modificato la legge sul procedimento che presiede al progetto di fusione di qualsiasi Comune». A dirlo è Damiano Covelli, assessore ai Lavori pubblici del comune di Cosenza, in vista degli eventi odierni della kermesse cosentina.
«La domanda a cui non si vuole dare una risposta – afferma Covelli – è semplice: perché la città unica che dovrebbe nascere intorno alla città capoluogo non si può fare con la stessa legge con cui sono nati i comuni di Corigliano Rossano e Casali del Manco? E allora gatta ci cova: la Regione non è interessata alla fusione ma allo scioglimento dei comuni esistenti. Occhiuto si è voluto assegnare il potere di scioglimento dei comuni che è di esclusiva competenza del Presidente della Repubblica. Una norma evidentemente incostituzionale. Fatta solo con l’intento di ricattare i sindaci che non gli sono simpatici. E del resto, i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto ci riguarda è dal 1975 che andiamo proponendo la istituzione della città unica. Chi l’ha ostacolata, soprattutto, nell’ ultimo quindicennio è stato l’allora sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto ed oggi suo fratello Roberto, presidente della Regione. È vero o non è vero che i veri distruttori della città unica sono coloro i quali hanno cancellato la realizzazione della metropolitana leggera Cosenza-Università e chi ha voluto impantanare e non costruire il nuovo ospedale? Senza dire che gli stessi hanno fatto di tutto per cambiare senso alla funzione di viale parco che attraverso il ricongiungimento tra viale Mancini e viale Principe rappresenta l’asse viario di unificazione dell’area urbana. E allora facciamo presto a costituire la nuova città: basta solo abrogare la norma obbrobriosa voluta da Occhiuto ed applicare quella preesistente. La città unica – conclude Covelli – dovrà essere fatta per creare vantaggi e non arrecare danni ai cittadini dei territori interessati».
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