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Il Cosenza di Alvini più forte delle fragilità societarie. Catanzaro tra luci e ombre

Rossoblù sorprendenti, senza il -4 sarebbero a tre punti dalla vetta. Giallorossi solidi in difesa ma poco incisivi in attacco

Pubblicato il: 16/09/2024 – 7:48
Il Cosenza di Alvini più forte delle fragilità societarie. Catanzaro tra luci e ombre

Una vittoria e un pareggio. Prosegue l’andamento positivo di Cosenza e Catanzaro nel campionato di serie B, anche se forse dalle Aquile in tanti si sarebbero aspettati qualche punto in più in classifica. Nell’ultimo weekend la squadra di Caserta ha raccolto un buon pareggio a Cittadella, mentre i Lupi hanno sconfitto in casa la corazzata Sampdoria.

Cosenza più forte della classifica

In genere, nel calcio, le squadre forti hanno alle spalle società solide, mentre quelle deboli cercano, alla meno peggio, di salvare il salvabile. Un discorso, questo, che Cosenza e Sampdoria, almeno in questo avvio di stagione cadetta, hanno letteralmente stravolto. Il club più ricco e ambizioso (e il riferimento va ovviamente ai blucerchiati) sul campo fatica e non sa da che parte andare per incidere, mentre quello apparentemente più disastrato va che è una meraviglia e riscrive la storia di sfide tradizionalmente mai vinte. Stranezze – per fortuna – del gioco più bello e pazzo del mondo, in un mondo in cui il denaro la spunta sempre sui sentimenti e le passioni antiche. Certo, siamo solo all’inizio di un viaggio lunghissimo e ricco di insidie, ma, va detto: nessuno o quasi, poco più di un mese fa, avrebbe scommesso un euro su questo Cosenza dal volto giovane e più indecifrabile di quello ammirato fino al maggio scorso. Grazie, invece, alle idee, alla tattica e alla furia agonistica di un simpatico e serio allenatore toscano in cerca di riscatto, i calciatori rossoblù stanno riuscendo a disintegrare pronostici e fragilità societarie riconosciute e consolidatesi anche quest’anno, con quel “regalo” orribile del -4 in classifica da digerire. Nel giorno del mancato ritorno al “Marulla” della mancata bandiera Gennaro Tutino, i ragazzi di Alvini, dopo Cremonese e Palermo, hanno messo in riga persino la corazzata Sampdoria, annullando in appena due partite una penalizzazione ingiusta e, si spera, dimezzata nel prossimo futuro. I limiti strutturali ci sono (almeno fino a gennaio), inutile nasconderlo, ma ciò che sembra non mancare a questi Lupi appena nati, sono fame e identità. Un’identità che manca a chi siede nelle stanze dei bottoni.

Crema: ancora una volta il gruppo compatto, plasmato in breve tempo da Alvini, ha azzerato le evidenti differenze tecniche rispetto all’avversario di turno, fino addirittura a superarle con due gol (di D’Orazio e del neo arrivato Strizzolo) da applausi scroscianti. Soprattutto la perla del capitano (la seconda in cinque gare) merita un riconoscimento di proporzioni più vaste che non tarderà ad arrivare. Il suo cuore, gettato oltre l’ostacolo anche quando era in debito di ossigeno, è la faccia pulita e onesta di questo Cosenza sofferente e sorprendente.
Amarezza: pensando in negativo, si potrebbe tirar fuori l’ennesimo svarione difensivo che ha permesso alla Samp di pareggiare e ai tifosi (e forse finanche al ds Delvecchio) di pensare a ciò che in fase di mercato poteva essere e non è stato. Si potrebbe pensare anche all’infortunio di Fumagalli, uscito a metà gara per una distorsione alla caviglia. Ma, forse, il pensiero più crudele di questo inizio settimana rossoblù va soprattutto alla classifica che, senza la penalizzazione, vedrebbe i Lupi a un passo dalla vetta. (Francesco Veltri)

La gioia di Strizzolo dopo il gol del 2-1

Catanzaro tra luci e ombre

Un pareggio tra luci e ombre nel quale comincia a prendere forma il Catanzaro di Fabio Caserta. Dopo due settimane di duro lavoro, al Tombolato di Cittadella le aquile, seguite da oltre 1000 tifosi giallorossi, si schierano con il sistema di gioco tanto caro al tecnico di Melito Porto Salvo, 4-2-3-1 con esterni offensivi Compagnon a destra e Buso a sinistra, entrambi all’esordio stagionale. Il primo brilla il secondo no, colpa di una condizione ancora non al top e di meccanismi da rodare al meglio. Si comincia, seppure ancora in maniera accademica, a vedere un nuovo Catanzaro che vuole sì provare sempre e comunque a fare la partita ma che presta maggiore attenzione alla fase difensiva e cerca con maggiore frequenza la profondità. Contro i veneti approccio ancora da rivedere e avvio di gara quasi timoroso. Antonini buca un paio di interventi (e non è da lui) e la difesa rischia di perdere la testa. Le aquile vengono fuori alla distanza e, specie nella ripresa con gli innesti di D’Alessandro, Seck e Pittarello, crea i maggiori pericoli. Situm manda alle stelle un pallone che andava solo spinto in rete e viene annullato a Pittarello un gol per una spintarella non così intensa come il difensore di casa vuol fare credere.
È un pari che da continuità e muove ancora la classifica. Un ulteriore passo verso l’obiettivo salvezza, anche se, considerate le individualità a disposizione di Caserta, è lecito attendersi da questo Catanzaro qualcosina di più che una risicata salvezza.

Crema: buone le indicazioni arrivate da Compagnon. L’esterno scuola Juventus, alla sua prima in maglia giallorossa dopo l’infortunio, ha subito fatto vedere gamba e tecnica, personalità e qualità. Manca ancora la perfetta intesa con i compagni ma la sua prima in campionato è assolutamente promettente. Si conferma, poi, acquisto azzeccato Pittarello. L’ex di turno, che avrebbe meritato il gol sui titoli di coda, lotta e sgomita, protegge palla e fa salire i suoi. Toglierli il pallone quando lo ha tra i piedi è impresa ardua. Buoni spunti anche da Seck.
Amarezza: se è vero che per la seconda volta in questa stagione le aquile non hanno subito gol (era successo nello 0-0 casalingo con la Juve Stabia) è anche vero che per la terza volta non riescono ad andare a segno (0-0 con le vespe e 2-0 in quel di Cesena). Nel reparto avanzato, quello che è cambiato di più in virtù di numerosi innesti dal mercato e dal quale ci si aspetta di più, ancora qualcosa da affinare c’è. Altra amarezza la prova opaca di Iemmello che nel giorno in cu fa 100 in maglia giallorossa non riesce mai ad accendere la sua luce e a far brillare anche i compagni. (Stefania Scarfò)

Il Catanzaro salutano i tifosi a Cittadella

Foto Cosenza calcio e Us Catanzaro

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