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l’intervista

«I miei coetanei lasciano la Calabria? È una occasione persa»

Lo studente Unical al Corriere della Calabria: «La nostra regione offre dei vantaggi, anche qui ci sono occasioni da cogliere»

Pubblicato il: 17/09/2024 – 10:48
di Fabio Benincasa
«I miei coetanei lasciano la Calabria? È una occasione persa»

COSENZA Trattenere i giovani calabresi, porre un freno alla emorragia di cervelli, favorire il ritorno di eccellenze come la professoressa Franca Melfi, figura di spicco nel panorama medico internazionale e attuale presidente della Società europea di chirurgia cardiotoracica, tornata in Calabria per insegnare all’Unical. Sul Corriere della Calabria, abbiamo definito «l’esodo “settembrino” dei giovani calabresi» la classica transumanza di studenti che valigia in mano lasciano il paese, le città e i propri cari per studiare lontano dalla Calabria speranzosi di poter cogliere maggiori chances lavorative. Ma c’è chi resta, come Gabriele Sanguinetti: giovane studente del dipartimento di Lettere dell’Università Calabria.
«E’ un grande piacere – confessa ai nostri microfoni – sapere che una eccellenza come la dottoressa Melfi abbia scelto di tornare, perché le grandi personalità sono fondamentali per il nostro territorio, è bene che restino e che vengano valorizzate». Lo studente sottolinea quanto il ritorno della prof sia importante per tutta l’Università della Calabria. «Dall’Università di Pisa arriva proprio qui nella nostra Università della Calabria per evidenziare l’importanza che l’Ateneo oggi ha nel Mezzogiorno d’Italia, ma anche nel resto del Paese».

I cervelli in fuga

Lavorare per offrire le condizioni necessarie a garantire ai più giovani la possibilità concreta di rimanere in Calabria, senza dover necessariamente emigrare. L’azione portata avanti, ad esempio, dall’Unical è chiara: puntare sulla ricerca, sul miglioramento della didattica, sul costante rafforzamento dell’offerta formativa cercando, come il caso della professoressa Melfi o del prof. Gottlob, di coinvolgere nel progetto uomini e donne di spessore. D’altro canto, proprio come sottolineato dalla docente: «In Calabria c’è un terreno fertile dove si possono sviluppare ambiti di ricerca molto interessanti». Ed ancora, giova ricordare l’appello rivolto dal presidente della Regione agli studenti ed alle studentesse calabresi: «Amino e parlino bene della Calabria, acquisiscano competenze, dimostrino che i calabresi ce la mettono tutta e quando lo fanno riescono ad ottenere anche grandi risultati».
Ma cosa pensa uno studente che – come Gabriele Sanguinetti – ha scelto di rimanere in Calabria? Quali emozioni prova nel vedere i suoi coetanei andar via? «Beh, penso sia un’occasione persa, perché la nostra Calabria offre tanti vantaggi, tante occasioni da sfruttare e offre sostanzialmente tante belle opportunità che qui, magari all’Università della Calabria, si possono cogliere». Un esempio? «Penso alla facoltà di Medicina, che è di recente istituzione e che ha permesso a tanti giovani di restare qui e non recarsi al Nord». (f.benincasa@corrierecal.it)

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