COSENZA L’analisi di due smartphone, le dichiarazioni rese da due testimoni, un uomo ed una donna (ne abbiamo parlato qui), l’attesa per l’accertamento tecnico irripetibile sulla Volkswagen Up sulla quale viaggiavano Mario Molinari di 44 anni e Ilaria Mirabelli di 38 anni, deceduta il 25 agosto a Lorica, in Sila. L’uomo, difeso dall’avvocato Nicola Rendace, è accusato di omicidio stradale.
La procura di Cosenza ha aperto un fascicolo di indagine per far luce sulla morte della donna, il suo corpo è stato rinvenuto a 22,5 metri di distanza dall’auto finita in un terreno dopo un incidente. Tanti i dubbi dei familiari della vittima, che tramite il legale di fiducia (l’avvocato Guido Siciliano) hanno sporto querela nei confronti di Molinari, compagno di Ilaria Mirabelli. Secondo i familiari, la dinamica dell’incidente è poco chiara. L’attività effettuata dal perito Fausto Carelli Basile il prossimo 20 settembre servirà a dipanare i dubbi su chi fosse alla guida della vettura al momento del tragico impatto. Molinari ha sempre sostenuto di aver preso posto sul lato passeggero, mentre la famiglia di Mirabelli sostiene che non fosse lei alla guida dell’auto. E poi, le tre ferite gravi (poi rivelatesi fatali) sul corpo della 38enne sono compatibili o meno con l’incidente? Un aiuto alla ricostruzione dell’accaduto potrebbero fornirlo le informazioni contenute negli smartphone della coppia. Il 23 settembre saranno oggetto di analisi. Ed ancora, occorre attendere l’esito degli accertamenti dei Ris sui campioni biologici repertati. (f.b.)
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