COSENZA Primo e importante step giudiziario nel processo in Corte d’Assise a Cosenza per fare luce sulla morte di Denis Bergamini. Dopo sessantadue udienze e tre anni di dibattimento, si è giunti alla fase finale del procedimento. Questa mattina è iniziata la requisitoria del pm Paolo Primicerio, poi ci sarà spazio per le discussioni delle parti civili e infine l’arringa della difesa. Il prossimo 1 ottobre, la Corte presieduta da Paola Lucente (giudice a latere Marco Bilotta), si riunirà in Camera di consiglio per arrivare al verdetto finale. Bergamini morì il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico, nel cosentino. Alla sbarra, come unica imputata per omicidio volontario in concorso con ignoti c’è l’ex fidanzata della vittima Isabella Internò.
Prima dell’ingresso in aula, il legale della famiglia Bergamini – l’avvocato Fabio Anselmo – ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Calabria. «Oggi abbiamo la pubblica accusa e siamo molto ansiosi di ascoltare i pubblici ministeri che hanno condotto le indagini». Una vicenda lunga oltre trenta anni, tra udienze, testimonianze, accuse e sentenze. «Credo si sia fatto tutto quello che si poteva fare in questo processo e in queste ultime indagini, credo che si sia fatto tutto ciò che non si sarebbe mai dovuto fare nelle altre indagini». (f.b.)
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