COSENZA Sono due i casi attualmente accertati di West Nile, febbre gialla o Febbre del Nilo, in Calabria. Ieri, la notizia del caso registrato a Dipignano, in provincia di Cosenza. Sulla pagina Facebook del Comune il sindaco Gaetano Sorcale ha reso noto della «notifica da parte dell’Asp di Cosenza, pervenuta al protocollo dell’ente il 18 agosto 2024». Uno dei due pazienti, un contadino settantenne, è ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Le condizioni sono stabili, l’anziano avverte dolori e difficoltà nella mobilità delle gambe.
Sono 51 i nuovi casi di infezione da West Nile segnalati nel nostro Paese nel periodo che va dal 12 al 18 settembre, con 3 decessi in più rispetto alla scorsa settimana, secondo i dati aggiornati del bollettino di sorveglianza diffuso dall’Istituto superiore di sanità. Dall’inizio di maggio di quest’anno sono stati segnalati in Italia 382 casi confermati, due in Calabria. Sono 114 i casi di pazienti con febbre (uno in Calabria).
La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con i soggetti infetti. (redazione@corrierecal.it)
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