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il provvedimento

Reggio Calabria, confisca da 200mila euro a esponente del clan Bellocco – VIDEO

Sorveglianza speciale per l’imprenditore Francesco Morano, coinvolto nelle operazioni “Magma”, “Erba di Grace” e “Buenaventura”

Pubblicato il: 20/09/2024 – 9:15
Reggio Calabria, confisca da 200mila euro a esponente del clan Bellocco – VIDEO

REGGIO CALABRIA I Finanzieri dei Comandi Provinciali di Reggio Calabria e Firenze, unitamente a personale dello S.C.I.C.O., con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo f.f. Giuseppe Lombardo, hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale reggino che dispone l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e di quella patrimoniale della confisca di beni per un valore complessivamente stimato in circa 200 mila euro nei confronti dell’imprenditore Francesco Morano, detto Gianfranco, ritenuto contiguo alla cosca “Bellocco” di Rosarno.

Le indagini e i processi

La figura criminale di Morano era emersa nell’ambito delle operazioni denominate “Magma”, condotta dal G.I.C.O. di Reggio Calabria sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, “Erba di Grace” e “Buenaventura”, eseguite dal G.I.C.O. di Firenze, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo toscano. In particolare, a seguito dell’operazione “Magma”, conclusasi nel mese di novembre 2019 con l’esecuzione di 45 provvedimenti cautelari, il soggetto è stato condannato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Nell’ambito dell’operazione “Erba di Grace”, il soggetto è stato condannato, in secondo grado, alla pena di 4 anni di reclusione per il reato di traffico di stupefacenti.
Infine, a valle dell’operazione “Buenaventura”, il proposto è stato condannato, in primo grado con il rito abbreviato, alla pena di 8 anni di reclusione per aver posto in essere manovre estorsive aggravate dal metodo mafioso funzionali al recupero di un credito usuraio accordato ad un imprenditore del senese attivo nel settore tessile, al quale aveva applicato tassi di interesse annuali che arrivavano fino a oltre il 66% su base annua.

La misura

In relazione alle risultanze delle attività di cui sopra, la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in stretta sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, nel quadro delle attività finalizzate al contrasto degli interessi economico-imprenditoriali della criminalità organizzata, ha delegato i Nuclei di Polizia Economico Finanziaria – G.I.C.O. di Reggio Calabria e Firenze a svolgere apposita indagine anche di carattere economico – patrimoniale, finalizzata all’applicazione, nei confronti del citato soggetto, di misure di prevenzione personali e patrimoniali. Sul punto, una volta documentata la pericolosità sociale, l’attività in rassegna ha consentito di ricostruire, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, anche documentale, il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità del predetto, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.
Su queste basi, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nel mese di marzo 2023, aveva disposto il sequestro del patrimonio riconducibile al soggetto e, successivamente, la citata A.G., con il provvedimento in esecuzione ha decretato l’applicazione della misura patrimoniale della confisca di una ditta individuale e relativo patrimonio aziendale (comprensivo di un’imbarcazione destinata alla pesca della lunghezza di 16 metri circa), tre autoveicoli, un fabbricato e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in circa 200 mila euro.
Le risultanze delle attività eseguite e degli elementi probatori acquisiti saranno vagliate dal Giudice preposto e, dunque, la responsabilità del proposto dovrà essere vagliata nelle successive fasi del procedimento di prevenzione: il principio di non colpevolezza che vige nel nostro ordinamento impone, infatti, di ritenere accertata la responsabilità solo in esito all’intervento di un provvedimento definitivo.
L’attività di servizio in parola testimonia ancora una volta l’attenzione della Guardia di Finanza e delle Procure della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e Firenze che continua a essere rivolta all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie illecitamente accumulati dalle consorterie criminali di stampo mafioso, allo scopo di arginare l’inquinamento del mercato e della sana imprenditoria, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità e sicurezza pubblica.

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