TAVERNA «La legge Calderoli nasce a invarianza di risorse finanziarie e già questo la dice lunga sulla volontà del governo di non fare nulla per finanziare i livelli essenziali delle prestazioni, di voler consolidare e aggravare i divari territoriali. Nel disegno del governo ci sono cittadini in serie A che vivono in regioni che possono permettersi livelli elevati di servizi e cittadini in serie B che sono abbandonati al loro destino. Noi non lo permetteremo». Lo ha detto Antonio Misiani, responsabile Economia della segretaria del Pd, intervenendo alla festa regionale dell’Unità del partito calabrese a Taverna. «Chiederemo conto al governo di tutto questo e – ha aggiunto Misiani – chiameremo i cittadini ad esprimersi per abrogare la legge Calderoli sull’autonomia differenziata nel referendum popolare». Misiani ha poi commentato la posizione del presidente della Regione Roberto Occhiuto, che sull’autonomia differenziata esprime da tempo perplessità: «Non va oltre un’enunciazione di principio perché alla fine Forza Italia – ha rilevato il dirigente democrat – abbaia ma non morde, hanno costantemente votato le leggi di questo governo compresa quella sull’autonomia differenziata, fanno finta di difendere i diritti ma in realtà per questione di potere rimarranno allineati alle posizioni del governo compresa la scellerata autonomia differenziata che il Parlamento ha approvato e che noi vogliamo abrogare con il referendum popolare».
In generale, secondo Misiani, «c’è un rischio per il Paese di allargamento dei divari territoriali perché per come è costruito il meccanismo le Regioni più forti che possono chiedere e ottenere competenze su tantissime materie potranno anche trattenersi le risorse finanziarie e questo ridurrà ulteriormente i fondi per finanziare i livelli essenziali delle prestazioni e il risultato è che la sanità, la scuola, una serie di servizi essenziali saranno ancora più deboli nelle Regioni del Mezzogiorno e in Calabria, che tra le regioni del Mezzogiorno è una di quelle che soffre maggiormente questo divario. C’è infine – ha concluso il responsabile Economia della segreteria del Pd – un ulteriore tema di cui si parla poco nel dibattito ma che è molto importante. La frammentazione normativa che rischia di essere prodotta dall’autonomia differenziata aggraverà il carico burocratico sulle imprese e sulle famiglie. Attenzione: l’autonomia differenziata così come l’ha costruita il governo Meloni appesantisce la burocrazia, indebolisce la competitività delle imprese in tutto il territorio nazionale». (c. a.)
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