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Boccia e Irto incontrano Maysoon Majidi nel carcere di Reggio Calabria

I senatori del Pd hanno incontrato l’attivista iraniana e le hanno consegnato il testo dell’interrogazione a Nordio

Pubblicato il: 23/09/2024 – 15:48
Boccia e Irto incontrano Maysoon Majidi nel carcere di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA Il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia e il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Pd calabrese, hanno visitato questa mattina, nell’ambito delle visite che da mesi i parlamentari dem svolgono negli istituti di pena italiani per verificare la condizione carceraria nel nostro Paese, il carcere di Reggio Calabria. I senatori del Pd, durante la visita, hanno incontrato l’attivista iraniana Maysoon Majidi. Lo rende noto un comunicato.

L’interrogazione a Nordio sui casi di Maysoon Majidi e Marjan Jamali

«Boccia – ricorda il comunicato – è il primo firmatario di un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia Nordio, sottoscritta da tutto il gruppo Pd al Senato, che chiede di sapere, a partire proprio dai casi di Maysoon Majidi e Marjan Jamali “quali iniziative necessarie e urgenti il Governo intenda intraprendere, a due anni dalla morte di Mahsa Amini, per tutelare l’incolumità di tutte le attiviste che giungono nel nostro Paese per sfuggire alla feroce repressione del regime iraniano, anche al fine di tutelare la credibilità del nostro Paese nelle sedi internazionali”. Nell’interrogazione si ricostruisce proprio la vicenda umana e politica di Maysoon Majidi, attivista curdo-iraniana di 27 anni, scappata dall’Iran per sfuggire alla repressione violenta del movimento “Donna, Vita, Libertà”, sbarcata a Crotone a dicembre 2023 e da allora reclusa in Calabria, con l’accusa di essere una scafista e di Marjan Jamali, anche lei attivista del movimento in Iran e per questo fuggita, ora reclusa in Italia dall’ottobre 2023».

L’impegno del Pd

«In entrambi i casi larga parte dell’impianto accusatorio – spiegano i senatori dem nell’interrogazione – si basa su testimonianze rese senza traduttori adeguati. Maysoon Majidi, che è al suo secondo sciopero della fame, ha scritto recentemente al Presidente Mattarella per essere ascoltata: se ritenuta colpevole, rischia 16 anni di reclusione, una multa ingente e il rimpatrio in Iran con il rischio della vita. Per questo l’interrogazione chiede anche al ministro di modificare l’attuale quadro normativo sugli scafisti e di garantire la presenza in ogni fase processuale di traduttori e mediatori per consentire una corretta ricostruzione dei fatti e delle testimonianze». «I senatori dem, che hanno trovato l’attivista iraniana in buone condizioni fisiche, le hanno consegnato il testo dell’interrogazione, garantendo l’impegno del Pd affinché venga discussa al più presto in Senato a tutela dei diritti di chi si oppone al regime iraniano e di tutti coloro che per la libertà dei loro paesi sono costretti a fuggire».

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