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Inflazione, maglia nera a Cosenza in una Calabria dove il costo della vita è superiore alla media nazionale

Nel mese di agosto l’indice era sceso a +1,1% (dal +1,3% del mese precedente): nel capoluogo bruzio si raggiunge l’1,8%

Pubblicato il: 23/09/2024 – 9:35
Inflazione, maglia nera a Cosenza in una Calabria dove il costo della vita è superiore alla media nazionale

ROMA Nel mese di agosto l’inflazione è scesa a +1,1% da +1,3% del mese precedente, soprattutto a causa dell’ampliarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici (-6,1% da -4% di luglio). L’ha confermato nei giorni scorsi l’Istat precisando che al lordo dei tabacchi, il carovita aumenta dello 0,2% su base mensile. Ad agosto i prezzi del comparto alimentare mostrano un rallentamento, che contribuisce a frenare la dinamica del “carrello della spesa” che scende a +0,6% da +0,7% del mese precedente. Lo rende noto l’Istat rivedendo la stima preliminare che vedeva il carrello crescere da +0,7% a 0,9%. Ad agosto l’inflazione di fondo resta stabile a +1,9%.

Cosenza la più cara in Calabria

L’Unione nazionale consumatori ha elaborato i dati Istat stilando la graduatoria delle regioni e dei capoluoghi d’Italia con i riflessi del carovita sulla spesa familiare. La Calabria ha chiuso agosto con un indice dell’inflazione pari a + 1,3% (dunque, superiore alla media nazionale), segnala la Gazzetta del Sud in un approfondimento. Un dato che rappresenta il secondo più alto d’Italia al pari di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Solo il Trentino fa peggio con un +2,1%. Nel Mezzogiorno, anche Campania e Sardegna registrano un valore (+1,2%) superiore alla media italiana. Per quanto riguarda le città, Cosenza si conferma la più cara della Calabria con un indice del carovita che tocca un +1,8%. A seguire c’è Catanzaro con un +1,0%, comunque, sotto la media regionale. La più virtuosa è Reggio con una inflazione che cresce più lentamente che altrove (+0,9%).

La “stangata” sulle vacanze

L’inflazione di agosto, pur in discesa all’1,1%, «conferma la stangata che si è abbattuta sulle vacanze degli italiani», afferma il Codacons commentando i numeri forniti dall’Istat. Un tasso di crescita dei prezzi al dettaglio dell’1,1% equivale ad un aggravio di spesa pari a +346,5 euro annui per la famiglia “tipo”, +451 euro per un nucleo con due figli – analizza il Codacons. Il comparto che registra la più forte crescita di prezzi e tariffe è stato quello legato alle vacanze estive, con una raffica di fortissimi rincari che si sono abbattuti sul comparto turistico nel mese di agosto. Dall’analisi del Codacons dei dati Istat, emerge che i pacchetti vacanza hanno registrato un rincaro record del +37,4% su base annua, i listini di villaggi vacanza e campeggi sono cresciuti del 12,9%, gli alberghi del 4%, gli alloggi in altre strutture (b&b, case vacanza, ecc.) del 7,2%, i treni del 6,1%, pullman e bus del 2,2%. Spesa in aumento del +3,4% su anno per mangiare al ristorante. Fortissime tensioni anche per trasporto aereo e marittimo: i prezzi dei biglietti aerei salgono in un solo mese del +14% per i voli nazionali, +19,4% i voli europei, +16,8% i voli internazionali, mentre i traghetti rispetto al mese di luglio subiscono un rincaro record del 33,8%, denuncia il Codacons.

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