«Giancarlo Siani ha sfidato silenzio e indifferenza, difendendo con inesauribile passione la sua terra dalla violenza della criminalità organizzata. Lo ha fatto con le sue coraggiose inchieste in cui ha rivelato gli interessi della camorra e i suoi rapporti con la politica e il mondo dell’imprenditoria. Un giornalista che non ha mai indietreggiato, combattendo con la sua penna una battaglia quotidiana contro la malavita e i suoi tentativi di condizionamento del tessuto economico e sociale. A 39 anni dal suo feroce assassinio, il cronista napoletano rappresenta ancora oggi un simbolo di impegno civile che continua a ispirare tutti coloro che, nelle aree più difficili del nostro Paese, senza chinare il capo lottano per la verità e la giustizia». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ricorda Giancarlo Siani, giornalista del Mattino ucciso a 26 anni il 23 settembre del 1985. Piantedosi richiama anche l’attenzione sull’attività svolta dal «Centro di coordinamento dell’attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti» che opera al Viminale per rendere sempre più efficaci le azioni a tutela degli operatori dell’informazione.
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