RENDE Elezioni tra poco meno di due mesi, i cittadini rendesi sono pronti a tornare alle urne per scegliere il futuro sindaco, la nuova guida di una città piegata dal commissariamento per infiltrazioni mafiose. E’ di oggi la notizia, anticipata dal Corriere della Calabria, della firma della prefetta di Cosenza sul decreto di convocazione dei comizi elettorali. Un documento di tre pagine che continue le date del voto e dell’eventuale turno di ballottaggio, ma che non esclude la possibilità di una proroga del commissariamento. L’ex consigliere di Rende Mimmo Talarico, al Corriere della Calabria, ha commentato favorevolmente l’ipotesi del ritorno al voto. «Siamo pronti, qualora non lo fossimo dovremmo prepararci per rispetto dei cittadini e delle istituzioni. Non si può sospendere la democrazia così a lungo. Sono passati quasi 18 mesi e credo che sia giunta l’ora di restituire alla città un consiglio comunale legittimamente e democraticamente scelto dai cittadini».
Talarico e il centrosinistra sono pronti a scendere in campo, di questo parleremo a breve, intanto come si concilia il probabile ritorno alle urne con i progetto della “Grande Cosenza”? La città unica che unirebbe Cosenza, Rende e Castrolibero. «Questo è un percorso parallelo che non deve interrompere il processo democratico di una città» – dice Talarico. Che aggiunge: «Se dovessimo attendere l’esito del referendum, l’esito dei ricorsi, la fase di armonizzazione in mano a dei commissari ad hoc, dovremmo attendere per ridare alla città di Rende un governo nel 2029, quindi sarebbe un tempo lunghissimo e inaccettabile in un sistema democratico. Saremmo davvero di fronte ad una situazione che non ha alcun riscontro nel mondo occidentale. Io invece penso che dopo questa dolorosa necessità del commissariamento della città, le cui responsabilità di una parte politica sono evidenti, è arrivato il momento di ridare la parola ai cittadini e di fare in modo che Rende torni ad essere una città normale».
“Attiva Rende” ha organizzato per il prossimo 27 settembre un incontro per discutere della necessità di tornare al voto. Un dibattito organizzato nei giorni scorsi e dunque anticipando la convocazione dei comizi elettorali ratificata dalla prefettura di Cosenza. «Il ritorno al voto è vicino, ma il centrosinistra credo che abbia al suo interno capacità di giudizio, la saggezza necessaria per evitare di rifare gli errori del passato e offrire alla città un’alternativa seria e credibile rispetto al buio di questi anni. Adesso occorre sottrarre alle indiscrezioni giornalistiche e al pettegolezzo da bar la vicenda elettorale. Credo che sia doveroso da parte del Ministro degli interni e da parte anche dei commissari, dare ai cittadini rendesi non solo una parola di chiarezza, ma affermare la certezza del diritto in questo caso».
Talarico parla di centrosinistra pronto e soprattutto di una coalizione decisa ad evitare gli errori del passato, le divisioni, le spaccature, che ne hanno segnato evidentemente il percorso. E’ lecito ipotizzare un “campo largo” anche a Rende? Al dibattito in programma il 27 settembre parteciperà anche Anna Laura Orrico, esponente storica del M5s. I grillini hanno appoggiato Franz Caruso, sindaco di Cosenza, e sono in giunta con l’assessore Veronica Buffone. «Questo è un auspicio che faccio mio, che è l’auspicio secondo me di tutti i democratici e delle persone di buon senso. L’incontro di venerdì 27 a cui lei faceva riferimento è stato pensato molto tempo fa. A dir il vero è stata chiesta anche la partecipazione di esponenti del centrodestra perché ritengo e riteniamo che le regole del gioco debbano essere condivise da tutti. Il futuro di Rende non appartiene solo al centrosinistra o ad alcuni dei loro esponenti, ma appartiene a tutti. Il nostro invito non è stato raccolto né da Fratelli Italia né da Forza Italia, per cui abbiamo il piacere e l’onore di ospitare solo esponenti, i massimi esponenti del centrosinistra, da Nicola Irto ad Anna Laura Orrico e Fernando Pignataro di Sinistra Italiana, e poi Sandro Principe che è a capo del comitato per il no alla fusione e sì all’Unione dei Comuni». Insomma una potenziale coalizione. (f.benincasa@corrierecal.it)
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