VIBO VALENTIA «Per me è stata una sorpresa, esprimo al dottor Bava tutta la mia solidarietà». Così il commissario dell’Asp di Catanzaro e Vibo, il generale Antonio Battistini, interpellato dal Corriere della Calabria, sull’intimidazione denunciata stamattina dal direttore del Distretto sanitario unico comprendente gli ambiti di Vibo Valentia, Spilinga e Serra San Bruno e che ha sede nel Poliambulatorio vibonese. Ieri mattina, il dottor Raffaele Bava, 67 anni di Fabrizia, si è visto recapitare una busta con tre proiettili e una serie di fogli di carta A4. Un atto intimidatorio subito denunciato alle forze dell’ordine e sul quale stanno indagando i Carabinieri. «Un episodio inquietante» ha commentato il depurato Giuseppe Mangialavori, con la solidarietà che è arrivata anche da altri esponenti politici, tra cui il consigliere regionale Michele Comito e Francesco De Nisi.
Vicinanza espressa anche dal commissario Battistini. «Mi ha chiamato per informarmi, poi ha detto che stava andando a denunciare l’episodio dai Carabinieri. Oggi non è venuto a lavorare, probabilmente è scosso da questa vicenda». Il generale aggiunge: «Non vedo, però, situazioni che mi lascino pensare a questioni riconducibili a fatti aziendali, anche per la mansione ricoperta dal dottor Bava». Per Battistini, dunque, nessuna preoccupazione all’interno dell’Asp di Vibo, sul cui futuro a breve arriverà la decisione del Ministero dell’Interno su un eventuale scioglimento per mafia. «È ovvio che – sottolinea – il fatto che si stia arrivando alla scadenza della decisione può creare delle dinamiche di destabilizzazione». Il commissario Asp rassicura sulla situazione: «Abbiamo preso le nostre precauzioni, come sistemi di vigilanza e registrazione della consegna dei pacchi. Abbiamo implementato alcune misure, ma l’azienda sta continuando a lavorare con grande tranquillità e senza problemi».
L’intimidazione al dottor Bava si inserisce in un contesto sanitario dove, negli ultimi mesi, si è assistito anche a diversi casi di aggressione nei confronti del personale sanitario. Si è discusso, di recente, anche della presenza dell’esercito di fronte all’ospedale. Un “caso” già ridimensionato dal sindaco Enzo Romeo, ma con il commissario Battistini che ribadisce: «Per me non è nemmeno un caso, non so chi ha dato questa notizia». «Noi nel 2024 abbiamo registrato cinque episodi di violenza, a cui si aggiungono le tensioni nel pronto soccorso che dipendono da dinamiche su cui c’è attenzione da parte degli organi dell’azienda e con provvedimenti disciplinari. Ma io vi assicuro che se andate a vedere le classifiche nazionali la Calabria e Vibo non sono certamente in testa». Per il generale, dunque, la situazione nel contesto vibonese è più tranquilla di quanto si voglia raccontare: «Sui media nazionali ho visto immagini di aggressioni avvenute in altre città mentre si parlava dell’esercito di fronte l’ospedale di Vibo. Alcune informazioni non vengono veicolate correttamente, si fa una narrazione sbagliata di questa regione e di questa città». (Ma.Ru.)
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