La legge sull’autonomia differenziata delle regioni (nota come Legge Calderoli) sembra avere imboccato la strada sbagliata. Un milione e trecentomila persone hanno posto la firma in calce alla petizione presentata in Cassazione per l’abrogazione della norma. La Costituzione prevede solo 500 mila firme per la cancellazione, né sono state raccolte poco meno di un milione in più; segno che la norma’ tanto cara alla Lega, non è gradita agli italiani.
Lo conferma il ministro Calderoli, il quale sostiene che «quanto prima sarà presentato un referendum perché sia dichiarato inammissibile il principio che rende possibile l’abrogazione di una legge».
Per alcuni sarebbero parole al vento, dettate dall’amarezza della “sconfitta”; dal desiderio che la Sanità è l’istruzione – secondo i desiderata di taluni dirigenti dell’Italia del Nord – non possono essere “godute” da tutti gli italiani; men che meno da quelli del Sud.
A parte gli errori è veramente insensato ciò che ha affermato il “leghista” Borghi: «Si deve cambiare la Costituzione! Depositerò una proposta di legge che la “maggioranza” del Governo dovrebbe prendere in considerazione».
Una certezza che fa il paio con una dichiarazione del Ministro Calderoli, autore della legge, il quale afferma che “il referendum con il quale si chiede l’abrogazione di una legge, sarà giudicato inammissibile!” Se lo dice lui….
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